I tre consiglieri regionali di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, Antonino Pipitone e Gennaro Marotta hanno presentato ieri, in commissione Sanità, i propri emendamenti al piano sociosanitario.
“L’accento – afferma Pipitone – va posto sui ruoli apicali delle Ulss. Abbiamo posto un freno alle retribuzioni, cancellando il premio annuale di produttività per i Direttori generali ma anche per i Direttori Sanitari, Amministrativi e del Sociale. Inoltre la carica di Dg, oltre a non poter andare oltre i due mandati, dovrà essere rigorosamente incompatibile con qualsiasi carica a livello locale, provinciale, regionale, nazionale in partiti politici, movimenti politici, associazioni e sindacati”. “Per il posto di Direttore generale – afferma ancora Pipitone – sono bandite le parentele. Chiediamo, infatti, che siano col ruolo di Dg coloro che hanno vincoli di parentela ed affinità fino al terzo grado con i membri della Giunta regionale, i Consiglieri Regionali, i Parlamentari ed i Parlamentari europei in carica”. Altro nodo cruciale per il gruppo Idv, è l’organizzazione territoriale. “Proponiamo – spiega Pipitone – l’unica vera razionalizzazione possibile, cioè passare da 22 a 7 Ulss, una per provincia. Indispensabile, però, mantenere gli attuali livelli di assistenza e potenziare l’offerta socio-sanitaria sul territorio, primariati compresi”. Per quanto riguarda le vaccinazioni il gruppo Idv ritiene che sia stato un errore togliere l’obbligo delle vaccinazioni per neonati e bambini veneti.” Dal punto di vista del rapporto costi/benefici, a lungo termine -affermano i consiglieri Idv – l’utilità delle vaccinazioni è indubbia. Con un emendamento chiediamo dunque di istituire il calendario regionale delle vaccinazioni (dal neonato all’anziano) e di ripristinare l’obbligo vaccinale per tetano, difterite, polio, epatite B (come previsto da normativa nazionale) ed istituirlo per morbillo, parotite, pertosse, rosolia, varicella ed altre malattie, come il virus del papilloma umano (HPV)». IdV propone, infine, di introdurre correttivi sanitari per la specificità, oltre che del bellunese, anche di Venezia e il basso Polesine, di rafforzare la lotta al diabete, di inserire ufficialmente nel Piano il nuovo ospedale di Padova, di lasciar accedere ai Ceod anche gli ospiti oltre i 60 anni di età, che adesso ne sono esclusi.
(Arv) Venezia 3 febbraio 2012