Sorpresa di un farmacista tedesco quando ha aperto la scatola: era ancora commestibile e potrebbe essere venduto anche nei supermercati
Ha atteso 64 anni prima di aprirlo. Poi, quando ha deciso che era finalmente giunta l’ora di piantare un apriscatole in quel barattolo di latta bianco-rosso-blu marcato “Swift’s Bland Lard”, la sorpresa: lo strutto contenuto al suo interno è ancora commestibile. Di più: potrebbe essere venduto anche oggi nei supermercati. È la storia di Hans Feldmeier, un farmacista tedesco in pensione di 87 anni residente a Warnemünde, sul Mar Baltico. Insospettito dal recente dibattito sui milioni di tonnellate di cibi che ogni anno in Germania vengono gettati nella spazzatura al raggiungimento del termine minimo di conservazione, Feldmeier si è ricordato di quel barattolo che giaceva da decenni nella dispensa. E lo ha portato all’Ufficio regionale per la sicurezza alimentare di Rostock.
Risultato delle analisi: dal punto di vista della composizione e della freschezza “il prodotto è soddisfacente, anche dopo 64 anni”, ha spiegato il direttore Frerk Feldhusen. Certo, presenta “lievi carenze” di odore e gusto, ma queste “non avrebbero nessuna influenza sulla sua commerciabilità odierna”. Forse ora, sulla base di questi risultati, qualche consumatore rifletterà se sia davvero il caso di gettare gli alimenti subito dopo che hanno superato il termine minimo di conservazione, ha aggiunto l’esperto. Il barattolo di strutto era finito nelle mani di Hans Feldmeier nel 1948. Era in un “Care Package”, uno dei pacchi contenenti generi alimentari di prima necessità spediti dagli Stati Uniti in diversi Paesi europei per aiutare la popolazione a sopperire alle carenze quotidiane del dopoguerra. Milioni di “Care-Pakete” finirono nella Germania occidentale.
Molti proseguirono il loro viaggio in direzione Est e furono contrabbandati nella zona d’occupazione sovietica della Germania, come quelli che Hans Feldmeier e il gruppo studentesco cattolico in cui era attivo girarono alla mensa di Rostock affinché il loro contenuto venisse distribuito agli universitari. Per sé Feldmeier tenne tra l’altro una scatola di strutto e un pacco di latte in polvere, come riserva d’emergenza. Il latte in polvere l’ha aperto qualche anno fa, senza trovare nulla da eccepire. Il barattolo di strutto, quel pezzo di latta dalla quale non riusciva a staccarsi e che si è portato dietro di trasloco in trasloco, l’ha ora “prestato” all’Ufficio per la sicurezza alimentare di Rostock. Che gliel’ha restituito vuoto.
lastampa.it – 3 febbraio 2012