Roma è ladrona, ma non se deve pagare un vitalizio a 50 anni a un ex parlamentare leghista. Questo pensano almeno 15 ex deputati del Carroccio che insieme a 11 colleghi hanno fatto ricorso alla Camera contro i modesti tagli alle pensioni degli onerevoli appena varati.
Di questi ventisei ricorsi, tre sono stati presentati da deputati in carica, un quarto si è dimesso a gennaio. Spiccano per numero appunto i leghisti: quindici ricorrenti vengono dal partito di Bossi, sette dal Pdl (inclusi ex Fi e ex An), tre dall’Ulivo, uno dal Prc.
Il ricorso per avere la pensione a 50 anni. Deputati ed ex deputati contestano le nuove norme previdenziali, che da gennaio hanno soppresso i vitalizi e introdotto il sistema contributivo, lo stesso di tutti i cittadini e ovviamente meno generoso per gli onorevoli. Quanto agli ex deputati che si appellano contro le nuove regole previdenziali, molti di loro sono stati in carica nel ’94, per una o due legislature. Con le vecchie regole avrebbero ricevuto il vitalizio a 50 anni, adesso dovranno aspettare i 60 (o i 65, se eletti per un solo mandato).
L’udienza. Oggi il Consiglio di giurisdizione di Montecitorio, l’organo composto da tre deputati competente per i ricorsi presentati contro la Camera dai parlamentari, ha preso visione dei ricorsi e fissato l’udienza pubblica di trattazione delle cause a mercoledì 18 aprile. Nel collegio, presieduto da Giuseppe Consolo (Fli), siedono Ignazio Abrignani (Pdl) e Tino Iannuzzi (Pd). C’è ancora tempo fino al 4 febbraio per presentare il ricorso: altri dunque potrebbero arrivarne.
I parlamentari ancora in carica. Sono soltanto tre i parlamentari in carica ad essersi appellati contro la decisione. Si tratta del pidiellino Roberto Rosso, già sottosegretario al Lavoro del governo Berlusconi, del leghista Daniele Molgora, che nello stesso governo era sottosegretario all’Economia, e del pidiellino Giorgio Jannone. A loro si aggiunge Adriano Paroli (Pdl), che a gennaio ha lasciato la Camera, optando per il ruolo di sindaco di Brescia.
La lista degli ex deputati leghisti. Spiccano tra gli altri i leghisti, con più della metà dei ricorsi (15 su 26, incluso Molgora). I nomi di esponenti del Carroccio (quasi tutti in carica solo nella XII legislatura), sono quelli di Elisabetta Castellazzi (nata a Milano nel 1966), Franca Valenti (Milano, 1959), Roberta Pizzicara (Milano, 1955), Diana Battaggia (Venezia, 1966), Enrico Cavaliere (nato a Venezia nel 1958, deputato sia nella XII che nella XIII), Oreste Rossi (Alessandria, 1964, deputato nell’XI, XII e XIII legislatura), Alberto Bosisio (Lecco, 1953), Francesco Stroili (Venezia, 1954), Edouard Ballaman (Vallenried, 1962), Flavio Bonafini (Brescia, 1953), Fabio Padovan (Conegliano, 1955, deputato nell’XI legislatura), Salvatore Bellomi (Robecco D’Oglio, 1952), Roberto Asquini (Udine, 1964, XII e XII legislatura), Giulio Arrighini (Brescia, 1962, XI e XII legislatura).
Ulivo, Rifondazione e An. Sono stati deputati con l’Ulivo, invece, i ricorrenti: Michele Cappella (XIII legislatura, nato in provincia di Catania nel 1953), Antonio Borrometi (XIII legislatura, nato a Modica nel 1953), Ugo Malagnino (XIII legislatura nato a Manduria nel 1952). Da Rifondazione comunista proviene Martino Dorigo (XI e XIII legislatura, nato a Venezia nel 1961). Erano in Fi Emanuela Cabrini (XII legislatura nata a Piacenza nel 1961) e Paola Martinelli (XII legislatura, nata a Parma nel 1955). Da An vengono Domenico Basile (XII legislatura, nato a Vibo Valentia nel 1952) e Daniele Franz (XIII e XIV legislatura, nato a Udine nel 1963).
Il Messaggero – 3 febbraio 2012