L’affondo arriva da Emma Marcegaglia. Secondo la leader degli industriali la misura «esiste formalmente anche in qualche altro paese europeo, ma sostanzialmente non viene usata».
La Marcegaglia oggi incontrerà il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Al termine del direttivo degli industriali, che ha visto un’ampia partecipazione, il presidente di Confindustria ha sottolineato che «l’articolo 18 è un tema molto ideologico e noi non vogliamo affrontare il tema dal punto di vista ideologico. Vogliamo solo portare un confronto tra l’Italia e gli altri paesi europei». Nel capitolo “flessibilità in uscita” in Italia si evidenziano «anomalie» proprio rispetto agli altri paesi dell’Europa. E ha citato il caso della Francia dove il reintegro viene usato «solo per i licenziamenti discriminatori».
La Marcegaglia porterà all’incontro con la Fornero una serie di dati ed un confronto con gli altri paesi europei. E’ stato un Direttivo «molto partecipato – ha tenuto a sottolineare Marcegaglia -, c’erano cinquanta persone, rappresentanti delle principali imprese private ed ex pubbliche». Dunque, «la riforma del mercato del lavoro – ha aggiunto – è un tema molto sentito e fondamentale». Il numero uno degli industriali ha dunque spiegato che al ministro del Lavoro verranno presentati «una serie di dati» che «dimostrano il grande problema di competitività che il paese ha» e, poi, «un documento abbastanza ampio su un benchmark con altri paesi europei».
Intanto il governo incassa un’importante apertura dalla Cgil. «Siamo seriamente interessati a provare a fare un accordo sindacale con il governo ma, come sempre, sarà il merito a decidere», ha spiegato Susanna Camusso, nella relazione introduttiva del comitato Direttivo del sindacato di Corso Italia, in merito al confronto che si aprirà a breve. La leader sindacale ha sostenuto che il 2012 si preannuncia un anno «drammatico» a causa della recessione e della disoccupazione, a rischio anche per la «tenuta sociale»: per questo, ha sottolineato, «in una fase così difficile fare un accordo sindacale con il Governo sarebbe un risultato molto importante, ma come sempre sarà il merito a decidere». Camusso si è detta possibilista sulla realizzazione di una piattaforma comune con Cisl e Uil: «Ci sono temi forti – ha detto – sui quali sembra esserci sintonia, a partire dalle posizioni espresse sulla riforma del mercato del lavoro, la riforma fiscale, il giudizio sulle pensioni e più in generale quello sulla manovra».