Il sottosegretario alla presidenza annuncia che il pacchetto riguarderà energia, trasporti, banche, assicurazioni e anche l’acqua. E spiega: “Sentiremo i partiti, ma dobbiamo agire d’urgenza”
ROMA – Avanti tutta sulle liberalizzazioni. Il governo è pronto a spingere sull’acceleratore, facendone il cardine del piano per la crescita. La conferma è arrivata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Caticalà: “Il governo intende intervenire sulle liberalizzazioni con un decreto legge: il provvedimento verrà varato entro il 20 di questo mese”, ha detto intervenendo a Porta a porta.
“C’è un documento che il presidente Monti e io stiamo assemblando – ha spiegato Catricalà – riguarda tutti i settori: energia, trasporti, banche, assicurazioni”. “Speriamo – ha aggiunto – di chiudere il 20, poi lo dovremmo inviare al presidente della repubblica per la firma. Vorremmo fare un provvedimento d’urgenza. Dobbiamo agire d’urgenza, la legge avrebbe un periodo troppo lungo di gestazione, ma vogliamo dare alle forze politiche il modo di esprimersi”.
Catricalà ha poi spiegato alcuni dettagli del pacchetto. Con il decreto liberalizzazioni, il governo interverrà per agevolare l’abbassamento del prezzo della benzina. “Vogliamo creare una situazione per cui il benzinaio abbia la possibilità di usare la benzina insieme ad altri beni di consumo da poter vendere”, ha detto. L’ipotesi è dunque di rivedere i contratti tra compagnie petrolifere e gestori, eliminando l’esclusiva (proposta che ha già fatto insorgere l’Unione petrolifera). Per le farmacie e per i notai è in arrivo un aumento della pianta organica.
Quanto alle ferrovie, il governo interverrà “perchè ci sono tutta una serie di strutture che avvantaggiano il monopolista”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio.
Sulla Rai, Catricalà ha precisato meglio quale potrebbe essere l’intervento del governo, evocato da Monti durante la trasmissione “Che tempo che fa” 1(provocando la reazione irritata del Pdl). Il sottosegretario alla presidenza ha detto che il governo può intervenire con “alcune misure di efficientamento” come ad esempio studiando una “governance diversa” o con interventi sul pagamento del canone. Ha invece escluso la privatizzazione di uno o più canali o sul servizio pubblico, perché “di stretta competenza parlamentare”.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio ha annunciato che nel mirino delle liberalizzazioni finirà anche l’acqua, nonostante il referendum contro la privatizzazione: “Pensiamo di fare modifiche che non vadano contro il risultato referendario ma non vogliamo che sia un escamotage” per aggirare la scelta degli italiani.
Dovrebbe essere invece rinviato a un secondo momento l’intervento più generale sul capitolo energia. “La sparazione Eni-Snam – ha detto Catricalà – non è una delle priorità, vedremo se sarà necessaria, ma sul gas esistono tanti altri rimedi che consentono di pagare meno”.
Un primo giro di tavolo del governo sulle liberalizzazioni potrebbe esserci già in settimana, nel consiglio dei ministri in programma venerdì. Proprio in vista dell’accelerazione sul ‘Cresci Italia’ il premier potrebbe incontrare – separatamente – i segretari di partito che sostengono l’esecutivo.
repubblica.it – 9 gennaio 2012