Maggiore flessibilità e parziale riutilizzo dei risparmi ricavati dal contenimento delle spese. Se non veri e propri bonus quanto meno micro-incentivi per premiare i ministeri più efficaci sul fronte della lotta agli sprechi e maggiormente propensi a rendere fluida la collaborazione con il ministero dell’Economia sulla spending review.
Ma anche penalizzazioni, in termini di riduzioni di stanziamenti o di stop alla richieste di integrazioni sui capitoli di bilancio, per i dicasteri e gli enti centrali poco disposti a incamminarsi subito lungo la nuova rotta per monitorare e frenare le uscite. A ipotizzarli sono gli atti d’indirizzo per i singoli ministeri abbozzati a partire da fine novembre dai tecnici del Tesoro per dare il via alle operazioni preliminari legate allo sviluppo del nuovo meccanismo di gestione e controllo della spesa previsto dalla manovra di Ferragosto. A questi atti di indirizzo, dal-la durata triennale, sui fabbisogni dei ministeri si aggiungono le indicazioni della Ragioneria generale dello Stato per renderli operativi. Prima fra tutte quella rivolta ai ministeri “richiedenti” di sollecitare tutte le strutture ministeriali al fine di renderle disponibili ad avviare una attività di analisi svalutazione della spesa sostenuta, anche attraverso la collaborazione del personale, senza la quale il ciclo di spending review non potrebbe produrre gli effetti attesi.
I tecnici del Tesoro, consapevoli della complessità dell’operazione, considerano indispensabile, almeno in una prima fase, l’individuazione di programmi di spesa «prioritari» su cui concentrare le risorse umane e strumentali attualmente disponibili. In altre parole il consiglio è di partire subito con una spending review sul “grosso” della spesa rimandando a un secondo tempo la valutazione, e gli eventuali tagli, sulle voci cosiddette “collaterali”. Ma il compito di indirizzare correttamente i ministeri sulla spending review non spetta solo ai tecnici del Tesoro. Non trascurabili saranno infatti le considerazione e i suggerimenti che arriveranno dal tavolo sul pubblico impiego convocato dal ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi. Il primo round è fissato per il 12 gennaio.Il ministro punta a un coinvolgimento dei sindacati nei programmi di razionalizzazione di enti e apparati annunciati nei prossimi mesi. Con tutta probabilità a fungere da prototipo sarà l’operazione super-Inps, con l’accorpamento di Inpdap e Enpals nel principale ente previdenziale, previsto dalla manovra “salva Italia”. Dal processo di razionalizzazione scaturiranno risparmi che, in parte, potranno essere utilizzati per dare sostanza al dividendo per l’efficienza previsto dalla manovra del zoo8 proprio per premiare selettivamente il merito tramite il fondo per la contrattazione integrativa. E questo intervento potrebbe anche favorire un accordo con i sindacati sui meccanismi di mobilità del personale da attivare in parallelo alla spending review.
Ilsole24ore – 9 gennaio 2012