Panoramica sui principali sierotipi di Salmonella di origine veterinaria relativi ai dati raccolti a livello nazionale nell’ambito della rete di sorveglianza Enter-vet
A livello nazionale è attivo dal 2002 il sistema Enter-vet, che ha la finalità di raccogliere dati relativi agli isolamenti di Salmonella da campioni di origine veterinaria raccolti da animali, alimenti e ambiente.
I nodi delle rete sono rappresentati dai 10 Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS) presenti nel territorio nazionale, con il coordinamento del Centro di Referenza Nazionale per le Salmonellosi presso l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Gli Istituti trasmettono al Centro di Referenza le informazioni epidemiologiche relative agli isolati di Salmonella raccolti nell’ambito della loro attività diagnostica, in aggiunta inviano alcuni ceppi di Salmonella per essere sottoposti ad ulteriori analisi come ad esempio la fagotipizzazione. Annualmente i dati raccolti vengono rielaborati e confluiscono in un report pubblicato sul sito dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (http://www.izsvenezie.it/index.php?option=com_content&view=article&id=193&Itemid=335).
Nel corso dei 9 anni di attività della rete di sorveglianza (2002-2010) sono stati raccolti dati relativi a 42.448 ceppi di Salmonella spp., con un numero medio di isolati annuali pari a 4.716 (minimo pari a 4.379 isolati nel 2003 e massimo pari a 5.251 isolati nel 2006).
Per quanto concerne l’origine degli stipiti nei primi due anni di sorveglianza (2002-2003) la maggior parte degli isolati di Salmonella sono stati ottenuti da campioni di alimenti (rispettivamente 51,23% e 49,03% nel 2002 e 2003). A partire dal 2004 invece la situazione si è invertita e la maggior parte degli isolamenti di Salmonella registrati nell’ambito della rete di sorveglianza è stata ottenuta da campioni animali. Nel 2007 e nel 2009 in particolare gli isolati di origine animale sono risultati circa il doppio di quelli di origine alimentare (il 54,15% degli isolati è stato ottenuto da animali e il 26,60% da alimenti nel 2009, il 46,47% degli isolati è stato ottenuto da animali e il 23,27% da alimenti nel 2007).
Relativamente alle principali specie da cui i ceppi di Salmonella spp. sono stati isolati durante i primi due anni di sorveglianza il suino è risultata la prima specie di isolamento, seguita da pollo, tacchino e bovino, queste due ultime specie comunque con frequenze di isolamento molto più contenute rispetto alle precedenti. A partire dal 2004 e fino al 2010 invece il pollo è risultata la principale fonte di isolamento di ceppi di Salmonella, seguito da suino e con prevalenze nettamente inferiori da tacchino e bovino. Nel 2009 in particolare il 45,70% degli stipiti registrati nell’ambito della rete di sorveglianza sono stati riferibili a campioni di pollo.
Considerando poi i più frequenti sierotipi isolati dalle differenti fonti dal 2002 fino al 2009 S. Typhimurium è risultato il sierotipo più comune, sebbene nel corso degli anni si sia assistito ad una progressiva riduzione degli isolamenti (circa il 22% degli isolamenti nel triennio 2002-2004, circa il 18% nel triennio 2005-2007 e circa il 10% nel triennio 2008-2010). Nell’ultimo anno di sorveglianza S. Typhimurium è stata superata dalla variante monofasica di S. Typhimurium (S. 4,[5],12:i:-), che è risultato il sierotipo più frequente, sebbene le percentuali di isolamento dei due sierotipi siano molto simili (10,26% per la variante monofasica di S. Typhimurium e 10,13% per S. Typhimurium). Nel corso degli anni si è assistito ad un progressivo incremento degli stipiti ascrivibili alla variante monofasica di S. Typhimurium. Nel triennio 2002-2004 infatti la frequenza di tale sierotipo era attorno a 3,5%, nel triennio 2005-2007 è salita a circa il 5%, mentre negli ultimi tre anni gli isolati di S. 4,[5],12:i:- sono risultati pari rispettivamente a 8,04% (2007), 6,70% (2008) e 10,26% (2009). Confrontando questi dati con quelli raccolti dalla rete di sorveglianza Enter-net, che cura gli isolati di Salmonella di origine umana, si vede che S. Typhimurium e S. 4,[5],12:i:- hanno rappresentato anche nell’uomo rispettivamente il primo e il terzo sierotipo a partire dal 2001 e dal 2004. A livello europeo invece S. Typhimurium è il secondo sierotipo responsabile di infezioni nell’uomo. Al contrario, isolati di variante monofasica di S. Typhimurium S. 4,[5],12:i:- sono stati identificati piuttosto raramente prima della metà degli anni ’90, ma attualmente sono tra i primi 10 sierotipi per quanto riguarda gli isolati umani in numerosi paesi europei. La variante monofasica di S. Typhimurium è dal punto di vista genetico molto simile a S. Typhimurium e questa elevata similarità spiega anche come questi due sierotipi siano paragonabili nella loro capacità di infettare e causare malattia sia nell’uomo che negli animali.
Per quanto riguarda S. Enteritidis, che rappresenta il secondo sierotipo responsabile di infezione nell’uomo a livello nazionale e il primo a livello europeo, nell’ambito della rete di sorveglianza Enter-Vet si è assistito ad un progressivo incremento degli isolamenti nel corso degli anni. Nel triennio 2002-2004 la percentuale di isolamenti era attorno al 3,5, nel periodo 2005-2007 è raddoppiata, quindi nel 2008 e 2009 è risultata pari rispettivamente a 8,47% e 7,82%, infine nel 2010 è nuovamente diminuita arrivando a 5,35%.
Altri due sierotipi molto rappresentati nel corso degli anni risultano essere S. Derby e S. Livingstone.
Analizzando invece i dati di fagotipizzazione di S. Typhimurium raccolti nel corso degli anni, si nota che per una cospicua parte dei ceppi analizzati non è stato possibile identificare i fagotipo di appartenenza. Infatti dal 2002 al 2009 tra i primi tre fagotipi registrati ogni anno compaiono sia NT (indicativo di isolati non tipizzabili) che RDNC (indicativo di isolati che presentano un profilo differente rispetto a quelli riportati negli schemi interpretativi). Fagotipi riscontrati con frequenza elevata risultano essere DT104, U302, DT193, DT120, U311 e DT12. Per S. Enteritidis molto più raro invece è il riscontro di isolati non riconducibili ai fagotipi riportati negli schemi di lettura, mentre i fagotipi più rappresentati risultano essere PT4, PT1, PT14b, PT8 e PT21.
Sebbene i dati raccolti nell’ambito della rete Enter-vet devono essere analizzati con opportuna cautela, dal momento che rappresentano una fotografia dell’attività dei laboratori coinvolti nella sorveglianza di Salmonella e non possono essere interpretati come una puntuale prevalenza delle Salmonelle circolanti nelle diverse matrici, queste informazioni sono di estrema utilità per ottenere in tempi brevi delle indicazioni sugli andamenti di tale patogeno nel tempo e dalle differenti fonti
Fonte: IzsVe – 5 gennaio 2012