Una decina di pozzi privati inquinati. Sarà emessa nei prossimi giorni l’ordinanza per il loro allacciamento forzato alla rete dell’acquedotto comunale, dopo che è stata riscontrata la presenza di sostanze perfluoroalchiliche in concentrazioni pericolose per la salute. I valori riscontrati nell’acqua di altri 16 pozzi sono invece da tenere sotto controllo.
Sono i risultati delle analisi rese note dall’Amministrazione comunale con l’ordinanza del sindaco Roberto Castiglion in agosto e di quelle eseguite in marzo e luglio su 84 dei 121 pozzi privati in comune. «Di questi – precisa il sindaco Castiglion – 9 sono quelli che superano, e di molto, i limiti europei Efsa e perciò a breve verrà emanata l’ordinanza di divieto dell’utilizzo dell’acqua a scopo potabile con il conseguente obbligo di allacciarsi all’acquedotto pubblico. Per gli altri 16, che presentano valori più bassi rispetto ai limiti consentiti, che potremo dire intermedi, ma che ai sensi della decreto della giunta regionale del Veneto del 14 ottobre hanno l’acqua che può considerarsi idonea al consumo umano, saranno monitorati nel tempo con il consiglio ai proprietari di allacciarsi comunque all’acquedotto pubblico per evitare qualsiasi possibilità di rischio».
I pozzi in cui sarà posto il divieto al consumo umano insistono in una ben precisa zona tra Monticello di Farà a Sarego. Un’area che viene delimitata dalle vie Pallazzetto, Sani’ Antonio, Belloni, Roma, Maro – e Marona di Sopra. 137 pozzi dove non è stata effettuata alcuna analisi riguardano acque che vengono utilizzate per scopi diversi dal consumo alimentare. L’acqua nei restanti 59 pozzi analizzati presenta valori inferiori o leggermente superiori ai livelli di performance obiettivo proposti dal ministero della Salute per le acque trattate dell’acquedotto con Pfoa inferiore o uguale ai 500 nanogrammi per litro. «Per questi ultimi – spiega Castiglion l’acqua è senz’altro considerata idonea al consumo umano e questo è confermato dalla specifica risposta alla lettera di chiarimenti che l’Amministrazione ha chiesto di fornire al Servizio igiene alimenti e nutrizione dell’Ulss 5». Spiegazioni tuttavia che non sono bastate al Coordinamento acqua libera da Pfas che attacca l’Amministrazione di Sarego. «I risultati delle analisi si legge in una nota – presentano valori di concentrazioni molto superiori ai limiti massimi. Denunciamo pertanto il diffondersi di un atteggiamento volto a sottovalutare la gravita della contaminazione da Pfas e a sottostimare i potenziali effetti dannosi perlasalute dei cittadini». Sul punto risponde il sindaco Castiglion. «Sarego è il Comune che ha dato rilevanza più di tutti al fenomeno agendo con la massima trasparenza – precisa -. Il Coordinamento fa polemiche e confonde i risultati di alcuni pozzi privati con l’acqua dell’acquedotto pubblico che è sana e potabile»
Il Giornale di Vicenza – 18 dicembre 2014