Si è svolta a Roma il 1° Dicembre 2014 una riunione convocata dal Ministero della Salute sul tema “Gestione dell’Emergenza Sanitaria Aethina Tumida”, coordinata dalla Direzione Generale dei Servizi Veterinari e del Farmaco Veterinario e dal suo Direttore Generale, Silvio Borrello.
Erano presenti i rappresentanti del Ministero della Salute, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dell’Ambiente, i NAS, il Centro di Referenza Nazionale per l’Apicoltura, il CRA-Apicoltura, i rappresentanti degli Assessorati alla Sanità delle Regioni Calabria e Sicilia, il coordinatore della Task Force Veterinaria della Regione Calabria, un funzionario dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Calabria, le Organizzazioni Professionali Agricole (Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Alleanza Cooperative), le Organizzazioni Apistiche nazionali. La FAI era rappresentanza dal suo presidente nazionale Raffaele Cirone, dal Presidente di FAI Calabria, Francesco Artese, dal presidente di FAI Sicilia, Vincenzo Stampa.
Dall’incontro, in estrema sintesi, è emerso quanto segue:
- E’ in via di emanazione un decreto ministeriale, già firmato e licenziato con parere favorevole dalla Ragioneria di Stato, in attesa di analogo parere da parte della Corte dei Conti con la quale il Ministero è in costante contatto al fine di un iter autorizzativo rapido. Il Decreto emanando fissa i seguenti parametri: a) si sancisce il principio dell’emergenza sanitaria in atto e si conferma l’adozione della strategia di eradicazione attualmente operata all’interno delle zone di protezione in Calabria e in Sicilia; b) si fissano i principi degli indennizzi agli Apicoltori che hanno visti distrutti i propri alveari, perché infestati dal parassita, ai sensi della legge n. 218/98 al cui fondo si potrà ora attingere vista l’esplicita inclusione di Aethina tumida; c) il Decreto ministeriale potrà essere modificato in base all’evolversi della situazione epidemiologica, le cui evidenze dovranno essere supportate dalla disponibilità di dati ufficiali, fermo restando che la situazione attuale è ancora da inquadrarsi in termini di “grave emergenza sanitaria”, nazionale ed europea, e come tale bisognosa di adeguate misure di contrasto.
- Il giorno 11.12.2014 il Ministero della Salute, di concerto con quello delle Politiche Agricole, convocherà il tavolo dell’Unità di Crisi nazionale, che dovrà elaborare un piano strategico condiviso, ai cui lavori potranno prender parte i rappresentanti delle principali Organizzazioni Apistiche nazionali.
- Non ci sono elementi sufficienti, allo stato attuale delle cose, per dichiarare endemica la parassitosi su tutto il territorio nazionale. Tale scenario, laddove mai dovesse concretizzarsi, determinerebbe comunque un immediato blocco ufficiale per le esportazioni dell’Italia verso gli altri Stati membri dell’Unione Europea e i mercati internazionali di tutti i prodotti dell’alveare, delle attrezzature usate e del materiale biologico (nuclei, sciami, api regine).
- Il farmaco “anti-varroa” Check-Mite (formulato a base di Coumaphos) non è registrabile come prodotto “anti-coleottero” in nessuno degli Stati membri UE e l’autorizzazione all’uso non potrà avvenire se non al momento in cui la malattia dovesse essere conclamata su gran parte del territorio nazionale. Non ci sono attualmente altri prodotti chimici specifici per la lotta nei confronti di Aethina tumida e/o per i quali possa essere a breve prevista una procedura di autorizzazione sia pure in deroga alle vigenti normative.
- Allo stato attuale della situazione nota, sia in Calabria, sia in Sicilia, il Ministero della Salute, d’accordo con i propri Centri di Referenza per l’Apicoltura (nazionale ed europeo) ritiene necessario e doveroso mantenere in atto le azioni rigorose già intraprese, proseguendo gli interventi di contrasto al diffondersi del parassita che resta al momento confinato nelle due zone di protezione istituite dalle Regioni Calabria e Sicilia e che come tale deve essere combattuto.
- La delicatezza del momento e del problema è tale da richiedere un particolare impegno da parte di tutte le Amministrazioni regionali che sono già state chiamate ad una costante verifica sulle condizioni sanitarie degli allevamenti ritenuti a rischio perché riconducibili a movimenti di nomadismo e/o scambi commerciali con le aree attualmente infestate dal parassita.
- E’ richiesta la collaborazione dell’intero comparto apistico ai fini di una capillare azione di monitoraggio, della segnalazione di casi sospetti, così come di una migliore tracciabilità dei movimenti effettuati sul territorio con alveari e con la vendita di sciami a vario titolo impiegati sia in agricoltura, sia in attività di allevamento.
Fonte Fai – 2 dicembre 2014