La Coldiretti vicentina scende in campo per difendere «il salame fatto in casa» dopo il divieto sottoscritto dal veterinario dell’Asl 4 Fabrizio de Stefani. Seguendo una legge del 1928, il medico ha stabilito che nei comuni di appartenenza all’Asl 4 non si potrà più macellare in casa il maiale perché potrebbero mancare le condizioni sanitarie necessarie.
Dopo la presa di posizione di molti sindaci locali e di istituzioni, è ora il turno di Coldiretti di Vicenza: «La macellazione domestica è stata messa al bando non dal buon senso ma dalla burocrazia», accusa il presidente Cerantola. «Le tradizioni hanno un grande valore per la nostra storia – ha aggiunto – e in questo caso il divieto ferisce il mondo agricolo e allevatoriale che per secoli ha eseguito questa pratica tramandandola di padre m figlio: quasi a celebrare un rito che la stessa famiglia ha sempre vissuto come un momento denso di significato e valore». Coldiretti auspica che ci sia al più presto un incontro tra Asl 4 e i diretti interessati per dirimere la questione e porre rimedio ad una questione ritenuta da molti assurda. «È difficile comprendere per quale ragione, improvvisamente, l’Asl 4 abbia ritenuto opportuno mettere in discussione una pratica entrata a far parte delle tradizioni contadine, senza che siano stati segnalati eventi sanitari di rilievo».
Il Gazzettino – 1 dicembre 2014