Medici uniti e in prima linea. Il piano aziendale presentato ieri dall’Asl 10 rivoluziona la sanità nel Veneto Orientale e rilancia la medicina sul territorio per dare un supporto concreto alle strutture sanitarie. Il direttore generale, Carlo Bramezza, assieme ai dirigenti, ha presentato i punti più importanti. Si parte dalla centrale operativa territoriale quale nuova gestione delle emergenze per i pazienti “fragili”, vale a dire anziani e tutti quanti abbiano bisogno di assistenza.
Gestirà tutti i passaggi di cura dal domicilio agli ospedali e strutture di supporto e viceversa, infine tutte le situazioni a rischio per pazienti e famiglie. Medicina di gruppo. Grande risalto sarà dato alla medicina di gruppo, aggregazioni di medici di base che potranno assorbire quella parte di pazienti che oggi gravita sui pronto soccorso. Da tre a otto fino a dieci medici a disposizione in apposite strutture coordinate dall’Aft, aggregazione funzionale territoriale, organismo di coordinamento dei medici di medicina generale, in tutto sette nel Veneto Orientale. Il 2015 sarà dunque l’anno della rivoluzione. Le medicine di gruppo sono presenti nei comuni di: Musile, Noventa, Meólo, San Dona (tré), Eraclea, Ceggia, San Stino (Utap), Portogruaro (Utap e medicina di gruppo), Concordia Sagittaria, San Michele al Tagliamento e Fossalta di Portogruaro. Sarà dato impulso anche ad altre strutture. Hospice. Una struttura sociosanitaria residenziale per malati terminali, ricovero temporaneo per quei pazienti che non possono più avere un’adeguata assistenza al domicilio. Saranno accompagnati nelle ultime fasi della loro vita in queste strutture con un dedicato sostegno medico e psicologico esteso anche alle famiglie. Quello di San Dona è già oggi un esempio di efficienza e cura rispettosa dei pazienti. Ospedale di comunità. Ne saranno realizzati nel Portogruarese e Sandonatese, per le “cure intermedie” ai pazienti stabilizzati dal punto di vista medico, che non necessitano di un ricovero ospedaliere tradizionale ma comunque di assistenza non possibile in regime ambulatoriale, al domicilio o in casa di riposo. Con questi, anche leUnità Riabilitative Territoriali (Urt) per le attività riabilitative, come è previsto a Jesolo. Prende in carico persone con disabilità, dovute a malattie di diversa origine, che hanno difficoltà ad accedere ai servizi riabilitativi ambulatoriali. Centri Sollievo. Rappresentano una risposta concreta alle famiglie del Veneto orientale con malati diAlzheimero altro tipo di demenza. Un luogo accogliente e sereno dove svolgere, qualche ora al giorno, attività di sollievo e di stimolazione cognitiva, dove partecipare a incontri di mutuo aiuto, di ginnastica dolce e di musicoterapia, con il supporto di volontari formati e preparati e la supervisione di personale aziendale. L’attività viene svolta in collaborazione con associazioni di volontariato locali, con personale adeguatamente formato. Sono previsti tré centri sollievo a Portogruaro, Musile e San Dona. (g·ca.)
La Nuova Venezia – 22 novembre 2014