«Se quel cane non la smette di abbaiare uccido lui e anche voi». Questo il contenuto della telefonata anonima, ricevuta per ben due volte da una pensionata 63enne e dal figlio di 35 anni. Una chiamata arrivata improvvisamente, al telefono di casa, da parte di un numero sconosciuto. All’altro capo una voce contraffatta di uomo che si lamentava dell’abbaiare continuo dell’animale e minacciava brutali ritorsioni.
Chiamate che non erano state precedute da nessuna avvisaglia, nessun vicino infatti si era mai lamentato per l’abbaiare del cucciolo di casa, un cane di taglia media. La prima volta madre e figlio, seppure sconvolti, hanno deciso di lasciar correre, pensando potesse trattarsi di una bravata. Ma quando quell’uomo ha richiamato, reiterando le sue minacce di morte e rivolgendole non solo verso l’animale ma anche verso la famiglia, hanno deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. Grazie all’analisi dei tabulati telefonici, i militari sono risaliti al numero intestato ad un operaio 49enne che abita poco distante. L’uomo messo alle strette, ha ammesso le proprie responsabilità giustificandosi: «Amo gli animali e non avrei mai fatto del male a nessuno, ho agito d’impulso perché ero esasperato dai latrati del cane». L’uomo è stato denunciato per minacce.
Il Corriere del Veneto – 19 novembre 2014