Fumata nera al vertice di ieri dei presidenti delle Regioni sul ddl stabilità. Chiamparino: “Siamo tutti d’accordo a tagliare gli sprechi e non i servizi, ma non ci sono ancora le condizioni per dare un parere e quindi abbiamo chiesto un rinvio”. Rossi: “Governo deve fare ragionamento approfondito su sanità”. E poi l’affondo: “Per l’alta dirigenza in sanità, a partire dai direttori generali, ci sono premi di produttività eccessivamente alti”. Intanto sono 19 gli emendamenti in materia sanitaria ammessi al voto della commissione Bilancio della Camera sulla legge di Stabilità 2015.
“Siamo d’accordo tutti nel tagliare gli sprechi e non i servizi. Credo però che non ci siano le condizioni per dare un parere sulla legge di stabilità quindi abbiamo chiesto un rinvio”, così il presideente della conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino al termine del vertice di ieri.
In realtà, ha spiegato però Chiamparino, “ci sono contatti e incontri di carattere tecnico che stanno andando avanti da giorni e che mi fanno guardare con fiducia. Poi spero di non dover prendere atto del contrario. Ho avuto modo di scambiare due battute con il Presidente del Consiglio Renzi prima della direzione del PD, così come con Delrio e con Baretta, e mi pare che la volontà di trovare un accordo ci sia da parte di tutti, a cominciare dal primo ministro. Su questo sono fiducioso. Io valuto le volontà, poi credo ci siano le condizioni per trovare un accordo anche sui numeri”. E complessivamente “mi sembra di aver colto la volontà di arrivare ad una intesa. Il tempo non manca, non vedo la ragione di accelerare oggi con l’intesa; si può darla in modo più meditato nella prossima settimana”.
Del resto, ha sottolineato Chiamparino, lo stesso “responsabile Lavoro ed Economia del Pd, Filippo Taddei, ha accennato al fatto che si potrebbe ridurre sul tendenziale l’adeguamento del fondo sanitario”. Ora “siamo in attesa di proposte, stiamo lavorando: parleremo quando ci sarà materia per parlare”.
Ma è il presidente della Toscana Enrico Rossi a entrare nel merito della questione sanitaria. Sulla Legge di stabilità, ha detto il governatore toscano, “bisogna chiedere che il Governo faccia un ragionamento approfondito su come fare fronte a questi tagli che colpiscono la sanità”.
In sanità, prosegue Rossi, penso sia “possibile effettuare risparmi puntando alla qualità, purché si proceda ad una riorganizzazione dei servizi sanitari. Abbiamo bisogno di avere più fondi per gli investimenti e capire quali strumenti ci vengono dati dal punto di vista normativo perché la riorganizzazione dei servizi sanitari sia possibile”.
Ad esempio in Toscana, ha aggiunto, “vogliamo passare da 16 a tre aziende miste, sanitarie, universitarie, ospedaliere. All’interno dei dipartimenti di aziende così vasti si possono fare razionalizzazioni. Servono strumenti legislativi da parte del Governo per fare fronte a certe spese: esempio quelle farmaceutiche che dovranno pur essere contenute”.
Rossi ha anche sottolineato che per l’alta dirigenza in sanità, a partire dai direttori generali, ci sono premi di produttività eccessivamente alti. “Forse anche da qui si possono fare risparmi non pesanti ma significativi”, ha detto.
“Nelle aziende private – ha continuato Rossi – quando c’è una crisi, si ricorre a strumenti come i contratti di solidarietà o anche più pesanti. Se c’è bisogno di fare una riorganizzazione nella pubblica amministrazione della sanità penso sia giusto tutelare i lavoratori e chi ha redditi più bassi e chiedere qualcosa di più a chi ha di più. Mi sembra un principio equo ben chiaro fuori dalla pubblica amministrazione”. ( Fonte: Regioni.it)
Manovra 2015: 19 emendamenti per la sanità. Anche ex dirigenti a costo zero. E altri 380 mln in tre anni per i farmaci inovativi
Dall’omeopatia all’assistenza ai disabil allo stop alle gare pubbliche per la fornitura dei dispositivi per l’automisurazione della glicemia. Passando anche per la nomina dei Dg. Sono 19 gli emendamenti in materia sanitaria ammessi al voto della commissione Bilancio della Camera sulla legge di Stabilità 2015. Niente si dice del tagli-non taglio alle Regioni: sarà materia di trattativa di Palazzo Chigi con l’Economia. Forse arriverà alla prossima settimana, ha detto Sergio Chiamparino.
Tariffe fino a mille euro al peggio per gli omeopatici: che pagheranno circa 8 milioni rispetto agli oltre 70 che avrebbe fatto pagare loro l’Aifa, e che riusciranno così anche a tenere sul mercato i prodotti altrimenti esclusi dal 2016. Questo con un emendamento anunciato della commissione Affari sociali. E poi ecco, tra i 19 emendamenti alla manovra 2915 scremati e che rimangono in pista in materia sanitaria, quello sulla scelta dei Dg presentato come prima firmataria da Nunzia De Girolamo (Ncd, ex ministra dell’Agricoltura e compagna di partito della ministra della Salute): nomina per sorteggio da un elenco di «idonei» che può essere regionale o interregionale, costituito dopo un bando e una selezione fatta da una commissione di esperti istituita dalla stessa Regione. Spicca ancora l’obbligo per l’Aifa, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della manovra (dunque entro fine gennaio), di prevedere il rimborso dei farmaci innovativi o di «eccezionale rilevanza terapeutica», in particolare quelli per l’epatite C per i quali sia stato raggiunto un accordo con le industrie farmaceutiche. Aumenteranno le risorse: 50 mln in più nel 2015, 140 nel 2016 e 190 dal 2017.
Ingressi a costo zero per tre anni. Arriva infine in tempi di austerity la possibilità a costo zero per tre anni per le aziende ospedaliere e ospedaliere universitarie, di avvalersi di pensionati con livello dirigenziale che abbiano grande esperienza nel settore informatico applicato alla sanità. Obiettivo: migliorare l’erogazione dei Lea e il monitoraggio delle cure.
Quotidiano sanità e Il Sole 24 Ore sanità – 14 novembre 2014