La Valle del Chiampo ha fatto passi da gigante nella lavorazione conciaria, ma il cammino sulla strada dello smaltimento dei suoi scarti e verso la sostenibilità è ancora lungo. Questo è emerso ieri durante il 42° convegno nazionale organizzato dall’Associazione italiana dei chimici conciari.
«Passerà ancora qualche anno prima che la concentrazione del cromo sia più bassa – ha detto ai chimici in platea Daniele Refosco, responsabile di Acque del Chiampo -. Il livello è basso, ma ancora significativo». I livelli sono buoni, poiché i dati riportano uno 0,7 mg/l, contro i 2 mg/l previsti dai limiti di legge, ma non è ancora stato centrato l’obiettivo. «Dal 2004 al 2011 c’è stata una diminuzione considerevole – continua Refosco – ma dal 2012 al 2014 il contenuto di cromo allo scarico è aumentato fermandosi solo a un meno 4% rispetto agli anni di riferimento. I solfati e i cloruri continuano a crescere in ingresso al depuratore. I nostri sforzi sono inefficaci e sterili se manca la collaborazione con le imprese e gli addetti ai lavori».
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10 novembre 2014