Il «gioiello» più prezioso di tutti è quell’appartamento a Santa Croce 2250, che l’Agenzia delle Entrate ha stimato ben 740 mila euro. Ma l’elenco stilato dall’Usl 12 è lungo e soprattutto ricco: 36 immobili (32 a Venezia, 4 a Mestre), per un valore complessivo di quasi 14 milioni di euro. Tredici milioni e 743 mila, per la precisione. Giuseppe Dal Ben, dg dell’azienda sanitaria lagunare, punta a fare il grande incasso.
E proprio nei giorni in cui si torna a parlare di immobili pubblici messi in vendita (i tre che il Comune di Venezia vorrebbe affidare alla Cassa depositi e prestiti), mette sul tavolo un patrimonio immobiliare notevole, con la speranza di ricavare un bel po’ di soldi per migliorare la sanità cittadina.
Il senso dell’operazione lo definisce bene la delibera numero 2561, firmata da Dal Ben lo scorso 17 ottobre e pubblicata in questi giorni sull’albo pretorio. «L’azienda, pur percependo un canone di locazione per alcuni degli immobili sopra indicati, ritiene più opportuno, data l’attuale situazione di bilancio, disporre di liquidità per far fronte alle spese di investimento necessarie», è scritto nel testo, in cui si dice di voler «garantire anche per il futuro un potenziamento del proprio patrimonio sanitario strumentale, a vantaggio della collettività». Insomma, l’Usl dice basta al «business» immobiliare e punta sul proprio «core business», ovvero quello di curare i malati. E dunque i soldi ricavati con la vendita degli immobili andranno tutti nell’acquisto di beni strumentali allo scopo principale dell’azienda. «Il ricavato derivante dalla alienazione dei suddetti immobili deve essere destinato alla realizzazione delle finalità istituzionali dell’azienda – continua la delibera – per investimenti di edilizia, impiantistica o acquisti di apparecchiature elettromedicali».
Ora, ovviamente, ci sarà un iter burocratico da seguire, che passa attraverso l’autorizzazione da parte della Regione Veneto e anche del ministero dei Beni culturali, qualora ci fossero dei vincoli ai sensi del codice del 2004. Poi bisognerà fare l’asta, sperando che pur in un momento in cui il mercato immobiliare non è proprio in fermento, si trovino degli acquirenti. A parte gli appartamenti mestrini (due in calle della Testa, uno in via Borsi, l’ultimo in via Leopardi), gli altri sono in centro storico, distribuiti in tutti i sestieri, compresi 11 immobili a San Marco.
In realtà, oltre alle difficoltà «strutturali» del bilancio dell’Usl 12, sul «groppone» ci sono anche due possibili maxi-uscite, di cui proprio di recente l’azienda ha dovuto prendere atto. Da un lato c’è la causa civile intentata dal Consorzio PTC Veneto, cioè il promotore dell’ormai «defunto» centro protonico per la cura dei tumori. I privati, che avevano firmato un contratto con l’ex dg Antonio Padoan, chiedono 60 milioni più gli interessi e tra un mese ci sarà la prima udienza di fronte al giudice. Dall’altro, per vicende pregresse e risalenti addirittura agli anni tra il 1998 e il 2001, nei giorni scorsi è arrivata una maxi-cartella esattoriale da Equitalia, del valore di 4,2 milioni (di cui metà di sanzioni e interessi) di euro, al termine di una lunga causa durata 10 anni. Dal Ben ha deciso di impugnarla, affidando l’incarico all’avvocato Loris Tosi, ma l’Agenzia delle Entrate non ha fatto sconti: per ora va pagata.
Alberto Zorzi – Corriere del Veneto – 9 novembre 2014