Pronti via, si riparte dal passato. Per valutare la proposta avanzata dal sindaco Massimo Bitonci di realizzare il nuovo ospedale nell’area di via Corrado, la commissione tecnica voluta dalla Regione la «comparerà» alle ipotesi già scartate. Ovvero: l’opzione «nuovo su vecchio» in via Giustiniani; Padova ovest; curva Boston; Guizza; zona aeroporto; e Brusegana. Andiamo per ordine.
Il «nuovo su vecchio» — costo 779 milioni, 15 anni di tempo e tre blocchi per un totale di 1320/1700 letti dove trasferire anche Iov e Sant’Antonio —, non è stata nemmeno esaminata dalla Regione. Perchè aveva già respinto l’idea di rifare l’ospedale su una superficie troppo piccola (97 mila metri quadri) e vincolata dalla Sovrintendenza. Dal canto suo Bitonci ha mandato all’aria il project financing firmato con «Finanza e Progetti» per un’opera da mille letti e 650 milioni di euro a Padova ovest, per la diffidenza nei confronti di tale forma di finanziamento e perchè l’area a suo dire è praticamente una palude.
E veniamo al passato remoto. La zona aeroporto, la più grande considerata (724.200 metri quadri), è demaniale e poi l’accessibilità è fortemente compromessa dalla necessità di superare il ponte. Il terreno individuato alla Guizza (612.500 metri quadri) è invece della famiglia De Benedetti, ha il vantaggio che ci passa il tram ma arrivare a Padova sud dal resto della città è problematico, perchè bisogna affrontare tre ponti: Bassanello, già saturo di traffico, 4 Martiri e Voltabarozzo, congestionati. E posto per realizzare una nuova bretella non ce n’è.
Quindi la zona di curva Boston (642.100 metri quadri), grande e forte di un’ottima accessibilità dalla tangenziale, dista solo un chilometro dalla Ferrovia e poi sono previsti altri due chilometri di percorso del tram, con la possibilità di usare il grande parcheggio dell’Euganeo come scambiatore. Ma significherebbe appesantire ulteriormente la dorsale di Padova est, sulla quale insistono già tutte le attività: ospedali, centri universitari, centri direzionali, aree commerciali. Scegliendo Padova ovest si voleva ribilanciare la situazione, che ora vede una parte della città sovraffollata durante il giorno e un’altra di notte. Infine Brusegana, cioè l’area dell’ospedale ai Colli di proprietà della Provincia, che l’ha proposta (anche perchè già a vocazione sociosanitaria) e si è detta pronta a fare le necessarie varianti urbanistiche. Però la Regione l’ha cassata perchè troppo piccola: appena 200 mila metri quadri invece degli almeno 500 mila necessari ad un ospedale. Via Corrado ne conta 176 mila.
Tutto ciò dovranno valutare i tecnici, tre dei quali già scelti: sono l’architetto Antonio Canini per Regione e Iov, l’architetto Franco Fabris per il Comune e il professor Umberto Trame (Iuav) per l’Università.
E mentre per Padova si riscrive la storia infinita, stamattina il governatore Luca Zaia inagura l’ospedale di Schiavonia, un polo da 160 milioni…
M.N.M. – Corriere del Veneto – 5 novembre 2014