Napolitano: “L’Europa non è un mostro che detta leggi inapplicabili. Ma basta austerity”. La battaglia tra Roma e Ue sui conti pubblici italiani starebbe per concludersi con un compromesso: Bruxelles concederebbe all’Italia un aggiustamento pari allo 0,25 per cento del deficit strutturale rispetto allo sforamento dello 0,5 per cento denunciato nella lettera ricevuta dal commissario Jyrki Katainen.
Il compromesso sarebbe il risultato di un percorso negoziale che vede impegnati il governo italiano, la commissione e il nuovo presidente Jean-Claude Juncker. L’obiettivo italiano è quello di ottenere le stesse condizioni concesse alla Francia, che ha uno sforamento dello 0,8 per cento del deficit strutturale e che si vedrebbe autorizzato uno 0,5.
Intanto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha spezzato una lancia in favore della manovra di Matteo Renzi nel corso di un incontro con gli studenti al Quirinale. “Dopo anni di politiche restrittive, di austerity, dinanzi alla disoccupazione giovanile dilagata è giusto sollecitare” alle istituzioni europee l’attuazione di nuove politiche verso la crescita e lo sviluppo. “L’Ue non è un mostro che detta leggi inapplicabili – ha continuato il Capo dello Stato – ma è giusto che si impegni per l’occupazione”.
“Ho letto la bozza del documento del Consiglio europeo – ha aggiunto Napolitano – e ho notato che il termine ‘austerity’ questa volta non compare: per evitare nuove polemiche qualcuno ha accettato di non menzionarlo, forse perchè mosso da qualche complesso di colpa”. E ha sottolineato come sia “grave che non si parli delle alte motivazioni” che hanno portato alla nascita dell’Unione europea e “ci si accapigli tutti, competenti, meno competenti o per nulla competenti, sullo 0.1%” dei bilanci.
Repubblica – 24 ottobre 2014