In relazione all’articolo di stampa apparso sulla “Nuova Venezia” del 6 ottobre 2014, a firma di Renzo Mazzaro e reso sotto forma di intervista al signor Emilio Frasson, definito quale “già assessore comunale a Mirano, che ha lavorato come ispettore tecnico e liquidatore per le Generali, per i Lloyd’s di Londra e altre compagnie” vengono riportate affermazioni imprecise e scorrette.
Non corrisponde al vero l’affermazione secondo la quale i danni sotto franchigia vengono liquidati dalla Regione; vero è, invece, che le richieste di danno collocabili sotto la franchigia sono immediatamente prese in carico dall’Azienda che, seguendo linee guida, provvede all’istruttoria, quantificazione del danno e sua liquidazione.
Suggestiva appare l’affermazione secondo la quale la “franchigia lascia scoperti medici e infermieri che, se condannati, dovranno provvedere con soldi propri”; l’intervistato omette di evidenziare il proattivo intervento dell’Azienda sanitaria nella gestione e liquidazione diretta del sinistro all’utente e l’obbligo a carico della stessa di indicare a bilancio l’importo del possibile esborso.
Su tali aspetti deve essere sottolineato che la gara regionale per la copertura del rischio “Rct” eccedente la franchigia, prevedeva – analogamente a quanto avviene in tutti i sistemi in cui opera una franchigia – anche la copertura personale degli operatori per il caso di responsabilità per colpa.
Quanto, invece, alle paventate incertezze sui bilanci delle Aziende, si deve ricordare che gli stessi, sono verificati da collegi sindacali, oltre a essere sottoposti anche a certificazione da parte di società di revisione contabile esterne.
Altra grave imprecisione si rinviene nell’affermazione secondo la quale la City Insurance è stata bloccata dalla Guardia di Finanza; vero invece che la Regione Veneto, appunto per massima tutela del “Ssr” e pur in presenza di affidamenti alla predetta società da parte di primarie Aziende sanitarie fuori Regione, ha ritenuto non sufficienti le garanzie formali presentate procedendo all’annullamento della gara.
L’iniziativa regionale oggetto delle critiche giornalistiche, è partita dal rilievo della chiusura del mercato assicurativo e delle proposte alternative di condizioni economico-normative del tutto insoddisfacenti, unitamente all’esposizione delle Aziende sanitarie all’arbitrario recesso immediato al variare del rapporto sinistri/premio da parte delle Compagnie.
Una situazione, quindi che poneva le Aziende “ostaggio” delle Compagnie e alla continua possibile all’esposizione del rischio di restare del tutto senza polizza “Rct”.
Questo è il quadro di insieme corretto sul quale la Regione si è trovata a compiere scelte strategiche per il “Ssr”.
Pertanto, per tutelare efficacemente sia gli utenti che garantire serenità agli operatori, la Regione Veneto, in via sperimentale nel solco di delle modalità operative adottate anche da altre importanti regioni, ha ritenuto di attrezzare le Aziende Sanitarie alla mutata situazione.
La Regione ha, quindi, direttamente imposto alle Aziende – senza la mediazione di un broker – un percorso orientato all’effettiva conoscenza delle aree di maggior rischio e dal un lato, organizzato la gestione del sinistro e, dall’altro, promosso l’adozione di politiche di mitigazione del rischio clinico.
Ê stato quindi già avviato un sistema di ritenzione del rischio positivamente impiegato da altre Regioni, iniziativa che nel Veneto vede anche il qualificato supporto tecnico della Medicina legale dell’Università degli studi di Padova per gli aspetti di valutazione del danno.
E stata interessata l’avvocatura regionale affinché sia valutato il rilievo penale delle dichiarazioni rese dal signor Frasson, il cui tenore appare lesivo dell’immagine dell’ “Ssr” oltre che ingenerare allarme e disagio negli utenti e operatori e dello stesso.
Ufficio Stampa Giunta regionale dei Veneto – 8 ottobre 2014