Un plico di carte infilate dentro a una busta bianca, accompagnate da una lettera scritta a mano, in stampatello: «Il segretario alla Sanità e al Sociale del Veneto, Domenico Mantoan, ha costruito la sua carriera su un documento falso». La denuncia anonima ha raggiunto ieri le redazioni dei quotidiani, gli uffici di alcune procure, nonché vari politici regionali.
Ed è un attacco diretto al super manager, braccio destro del governatore Luca Zaia. Ecco di preciso cosa si imputa a Mantoan, vicentino di Brendola, nato nel 1957, alle spalle una carriera di medico militare: secondo l’autore dell’esposto il dirigente regionale, per fare carriera, si sarebbe servito negli anni di una certificazione emessa da un comando, che sarebbe tuttavia il prodotto di «un falso evidente».
Il documento in questione è stato inserito nell’esposto (che contiene anche l’intero «stato di servizio» di Mantoan, una sorta di cursus honorum ). Si tratta di un foglio A4, che porta in testa questa intestazione: «Regione militare Nord Est – Comando del servizio sanitario – Ufficio organizzativo». È datato 7 giugno 1994, non ha alcun numero di protocollo (meglio : là dove dovrebbe esserci una cifra, c’è invece una barra) e ha come oggetto il termine «dichiarazione». «Si dichiara – recita appunto il testo – che Mantoan Domenico ha prestato servizio in qualità di Dirigente del Servizio Sanitario del 25esimo Comando Militare di Zona (Vicenza) dal 12.04.1984 al 11.01.1985 e dal 13.06.1986 al 28.01.1988 quale Dirigente del Servizio Sanitario della Legione Carabinieri di Udine. Tale periodo di servizio – conclude la nota – è da considerarsi per le funzioni e le caratteristiche equivalente a quello prestato presso una Direzione Sanitaria». Nessuna firma in calce, nè un timbro: solo una specie di scarabocchio.
Il delatore insinua: «L’allegato è contenuto nel fascicolo di Domenico Mantoan presente in archivio dell’ex ospedale militare di Verona. La dichiarazione gli ha probabilmente consentito l’accesso al ruolo ospedaliero».
Il diretto interessato, raggiunto al telefono, rigetta tutte le accuse: «So chi è stato a fare questa infamia – taglia corto -, si tratta di una vendetta politica, una pura cattiveria. Ovviamente nei prossimi giorni presenterò una denuncia alla magistratura. È gravissimo che qualcuno sia riuscito a sfilare quella carta dal fascicolo». Mantoan comunque non si nasconde e spiega nel dettaglio: «Quel pezzo di carta non ha alcun valore – sottolinea -, era semplicemente una comunicazione interna tra reparti, che serviva a inquadrare il lavoro che facevo. Non so come sia finito nel mio fascicolo, ma in ogni caso contiene tutte cose vere: infatti io ho fatto veramente le mansioni che in esso sono elencate, come si può evincere dal mio stato di servizio». Chiediamo a Mantoan: quali erano le «funzioni equivalenti a quelle prestate presso una direzione sanitaria» che disimpegnava in quegli anni? «A Vicenza ero in sostanza il medico di base dei militari – spiega -; mentre a Udine facevo visite, vaccinazioni, ispezioni. Erano discipline igienistiche. E in questo senso la dichiarazione dell’ufficio organizzativo risulta perfettamente compatibile». Il segretario alla Sanità dunque chiude: «Nella mia vita ho vinto tre concorsi, quella carta non è mai servita a niente».
Giovanni Viafora – Il Corriere del Veneto – 8 ottobre 2014