La gestione delle risorse umane è una delle maggiori criticità dei processi di razionalizzazione delle società partecipate delineati nel programma del commissario straordinario per la spending review. Per farvi fronte, il complesso di misure delineate da Carlo Cottarelli focalizza l’attenzione sulla mobilità, ampiamente disciplinata dalla legge n. 147/2013 nei commi da 653 a 658 dell’articolo 1.
Secondo le indicazioni del piano Cottarelli, il particolare percorso dovrebbe avvenire preferibilmente per settori omogenei di attività e si dovrebbe in ogni caso evitare il trasferimento di personale a partecipate che non ne hanno necessità, in quanto si rischierebbe di indebolire le società sane o di rendere più acuti i problemi di quelle già in situazione critica.
La rilevanza che le procedure di mobilità possono assumere nella riorganizzazione delle risorse umane delle società partecipate è stata peraltro accentuata dalla previsione recentemente introdotta dal Dl 90/2014 (articolo 5, comma 2), che consente al personale interessato di presentare proposta di ricollocazione in una qualifica professionale inferiore, nella società da cui dipende o in quelle dove può essere trasferito.
Il programma del commissario per la spending review prefigura anche la reinternalizzazione di dipendenti delle società negli enti locali controllanti, pur evidenziando i rigorosi limiti (dettati dai vincoli alle assunzioni collegati al patto di stabilità) sui quali a suo tempo la Corte dei conti (sezione autonomie, deliberazioni n. 3 e 4 del 2012) focalizzò l’attenzione.
In tal caso la soluzione è realizzabile quando le risorse umane interessate sono state assunte con procedure concorsuali o, comunque, selettive assimilabili al concorso e quando l’ente assorbente ha capacità assunzionali coerenti con i vincoli posti dalle norme collegate al patto di stabilità interno (peraltro recentemente resi flessibili dal Dl 90/2014 di riforma della pubblica amministrazione).
Una terza misura è correlata ai trasferimenti di personale connessi alle gare di appalto, in forza dell’utilizzo di clausole sociali (considerando le norme settoriali) o di criteri premiali nelle nelle procedure selettive (attribuendo più punti all’offerta dell’operatore economico che manifesta la disponibilità a riassumere il maggior numero di risorse umane impiegate dal gestore uscente).
Nelle linee di razionalizzazione evidenziate dal programma di Cottarelli si rilevano anche soluzioni finalizzate a sostenere la cessione di rami d’azienda: in tali casi al personale afferente al ramo si applica quanto previsto dall’articolo 2112 del Codice civile, secondo il quale: «In caso di trasferimento d’azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario e il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano».
Il programma lascia aperte anche soluzioni di assorbimento nel settore privato del personale in esubero delle società partecipate, tuttavia lo fa anche prendendo in considerazione strumenti in sperimentazione, come il contratto di ricollocazione.
18 agosto 2014 – Il Sole 24 Ore