di Francesco Dal Mas. Rieccolo. L’orso senza nome e senza collare radio, che vaga tra l’Alpago e l’Altopiano del Cansiglio, si è rimaterializzato sopra Col Indes, in comune di Farra d’Alpago, sbranando ben cinque pecore. Tre sono di Michele Pelizzari, che ha un gregge di circa mille ovini, i quali pascolano, in questi giorni, sul Monte Guslon, in faccia sia al Cansiglio che all’Alpago.
Le altre due sono di altri allevamenti. La zona è molto adatta al pascolo e sono circa duemila gli ovini che all’inizio dell’estate bivaccano su quelle alture. L’assalto dell’orso sarebbe avvenuto una settimana fa, ma solo ieri si è diffusa la notizia, con reazioni molto allarmate, soprattutto da parte dei pastori. Gino Campardo, che assiste amorevolmente, in Val Salatis, il gregge di Franco Pianon – aderente alla Cooperativa Fardima, quella delle famose pecore alpagote – ha manifestato, al suo titolare, la paura di salire al mattino, in quota, e di trovarsi davanti all’orso. «Sarà poi così vero che non attacca l’uomo?» ha chiesto a Pianon. Anche Pelizzari vive la stessa angoscia. «Il problema è che questo animale non è controllato come Madi, l’orso munito di radio collare, seguito passo dopo passo dagli studiosi dell’università di Udine». Lo scorso fine settimana, peraltro, il plantigrado è stato visto aggirarsi intorno a Malga Cate, sopra Chies d’Alpago. C’erano pecore anche nelle vicinanze ma l’animale ha tirato dritto. Evidentemente, per il suo “pasto”, sa scegliersi i posti più isolati e, in particolare, le ore notturne che sono di minore vigilanza. Questo pomeriggio, alle 16, Pianon ha un incontro con gli amministratori regionali, per porre sul tavolo le esigenze di una maggiore tutela degli allevatori da questi carnivori. «Spero di poter incontrare il presidente della Regione, Luca Zaia, che conosce puntualmente qual è la nostra problematica. Gli sottoporrò nuovamente il tema del risarcimento dei danni, ma anche quello di sistemi di difesa che siano più efficaci delle recinzioni elettriche che l’orso oltrepassa comodamente». Ieri sera ha telefonato a Pianon anche l’assessore all’agricoltura, Franco Manzato, che ha raccolto tutte le informazioni sulla vicenda per portarle alla riunione di Giunta, questa mattina, a Palazzo Balbi. Il sindacato degli allevatori, Anpa, aveva sollecitato, nei giorni scorsi, una maggiore prevenzione, insistendo affinché tutti gli orsi siano dotati di radio collare e perché le aziende agricole vengano preallertate del loro possibile passaggio. «C’è il pericolo che, in condizioni come queste, i nostri allevamenti restino davvero senza assistenza – mette le mani avanti Pianon -. Sarebbe un autentico disastro. Senza contare le dannose ricadute di questa presenza sia per i residenti che per i turisti».
La Nuova Venezia – 1 luglio 2014