Sabato 28 giugno è iniziato il Ramadan 2014. Per un intero mese anche gli 1,5 milioni di musulmani residenti in Italia praticano la purificazione, la preghiera e il digiuno dall’alba al tramonto. E solo dopo il calar del sole tornano a gustare i cibi e le bevande della tradizione araba, a partire dal tipico latte arabo fermentato.
Caratterizzato dalla consistenza simile a quella dello yogurt e dallo spiccato sapore acido, il laban (chiamato anche labe, abdug o ayran) viene servito come bevanda dissetante e usato come ingrediente per realizzare le salse tipiche della cucina maghrebina e mediorientale, che vengono servite con il cuscus e la carne arrosto. Durante il Ramadan il latte arabo fermentato viene preparato in ogni casa e venduto nei mercati e dagli ambulanti lungo le strade. Ma da qualche tempo può essere acquistato, fresco e già confezionato, anche nei punti vendita della distribuzione moderna italiana.
Merito di alcune imprese lattiero-casearie italiane, che hanno iniziato a produrlo in Italia, sfruttando la qualità e la freschezza del latte appena munto, confezionandolo in comodi packaging e rendendolo disponibile nei supermercati, nei discount e nei negozi etnici di tutto il paese. Assolatte (Associazione italiana lattiero casearia) sottolinea come l’avvio della produzione in Italia del latte arabo fermentato sia solo una delle azioni attuate dalle imprese lattiero-casearie per soddisfare le richieste dei consumatori musulmani e offrire loro dei prodotti freschi, controllati e sicuri. Sempre per rispondere alle esigenze dei consumatori stranieri alcune aziende lattiero-casearie hanno inserito sui loro prodotti le etichette in arabo e hanno richiesto la certificazione halal, che attesta la conformità dei prodotti alimentari alle regole dell’Islam.
Il Velino – 28 giugno 2014