La riforma Pa sta suscitando sempre più dubbi. Ad esempio sulla dirigenza degli enti locali il decreto prevede un regalo governatori e sindaci e a quel che resta delle province: uno spoil system in stile Usa. Potranno scegliersi i dirigenti delle amministrazioni durante il loro mandato. Una manna per chi è sempre a caccia di consensi (e quindi di poltrone da distribuire) e di esecutori fedeli.
Ieri sera il testo definitivo ancora non c’era. La bollinatura è arrivata in tarda serata e gli uffici di Palazzo Chigi erano impegnati a fare le ultime limature al testo da consegnare al Quirinale. «Venerdì sera Renzi ha presentato in pompa magna la cosiddetta riforma della Pa. Siamo a martedì e di testi neanche l’ombra. Normale?» ha protestato Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, che domani terrà una contro-conferenza stampa per smontare, punto per punto, i provvedimenti del ministro Marianna Madia.
Il decreto – quindi il provvedimento che entrerà in vigore sicuramente – prevedere «che la copertura dei posti di responsabili dei servizi o degli uffici, di qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione, possa avvenire mediante contratto a tempo determinato». Possibilità che esiste già oggi, a patto che i dirigenti a termine non siano più del 5% del totale. Il governo alza il limite al 30% «dei posti istituiti nella dotazione organica della medesima qualifica». Saranno selezionati da una commissione composta da «esperti di provata competenza nelle materie di selezione, scelti tra dirigenti dell’amministrazione, docenti e altri professionisti esterni», a patto che non siano politici o sindacalisti. Il limite per le Regioni e delle aziende del Servizio sanitario nazionale è fissato al 10%.
Chiaro l’obiettivo: allargare i vincoli sempre più stretti che i precedenti governi hanno messo alle autonomie locali su assunzioni e consulenze. Poi dare la possibilità ai politici locali di scegliersi i dirigenti. Sistema anglosassone che, nella versione italiana, rischia di diventare l’occasione per infornate senza controllo di dirigenti.
Tratto dal Giornale – 18 giugno 2014