Il Gruppo Veronesi, leader italiano nella produzione di alimenti per animali (con Veronesi Verona), di elaborati di carni avicunicole (con Aia) e di salumi (con Negroni e Montorsi), si è attestato nel 2013 come quarta realtà agroalimentare nazionale. Il bilancio 2013 è stato accolto positivamente dalla comunità finanziaria italiana ospitata nella splendida villa della famiglia Veronesi nella campagna scaligera, insieme alla conferma del consiglio d’amministrazione per un altro triennio sotto la guida di Bruno Veronesi (al secondo mandato), con unica vera novità la vicepresidenza del «terza generazione», rispetto al mitico fondatore Apollinare, Mario Veronesi.
La cifre, infatti, confermano che il Gruppo è cresciuto, tanto che quest’anno punterà a superare i 3 miliardi di euro. Questo malgrado una crisi forte in Europa e ancora più acuta in Italia e che, secondo Veronesi, appare destinata a perdurare. Il 2013, infatti, si è chiuso con un fatturato consolidato di 2.812 milioni, più 3,7% sul 2012, con l’estero salito del 13%, a 368 milioni. Infatti le esportazioni hanno superato le 114.220 tonnellate di prodotto, pari al 16% del totale fatturato dell’unità alimentare, con l’11% in più rispetto al 2012. Un rafforzamento, quindi, della leadership di mercato sia in Italia che in Europa, soprattutto in considerazione del calo della spesa alimentare degli italiani e dei consumi stagnanti. Quindi Veronesi ha giocato su due grandi linee: la diversificazione geografica (previsti ulteriori incrementi soprattutto al Sud Italia, oggi dotato di strutture aziendali), l’innovazione e lo sviluppo del prodotto, anche con ulteriore attenzione al salutismo. L’Ebitda è stato di 115 milioni, con un risultato operativo in linea con quello del 2012 a 25,6 milioni. E’ stata confermata la tradizionale solidità finanziaria e il numero dei collaboratori diretti è stato confermato a 7.200 unità, oltre ad un forte indotto nel primario e nei servizi .
Allo sviluppo, tra l’altro, sono stati dedicati 60 milioni di euro in investimenti industriali con i quali sono stati sviluppati nuovi prodotti che valorizzano la filiera e consentono di mantenere, come ha ricordato Bruno Veronesi, «un differenziale competitivo riconosciuto e vincente». La storica produzione di mangimi Veronesi Verona (sette stabilimenti nelle diverse regioni Nord e Sud Italia) ha conseguito un nuovo record, con 3.050.000 tonnellate di prodotto, consolidando le posizione di primo produttore italiano e di punto di riferimento internazionale.
«Il nostro obiettivo per il 2014 – ha confermato Veronesi – è aumentare ulteriormente fatturati e quote di mercato e, ovviamente, di margini. Puntiamo sulla crescita degli elaborati Aia e del piatto all’italiana in tutta Europa, sul rafforzamento delle linee salumi, dove siamo presenti con i marchi Negroni e Montorsi. Vogliamo crescere aggressivamente nei mercati europei, esportando il made in Italy, definendo l’offerta in funzione delle esigenze dei consumatori locali, senza però perdere la nostra identità italiana».
Il Corriere di Verona – 25 maggio 2014