Mentre il Comitato di crisi della sanità veneta, composto da 5 mila tra operatori del privato convenzionato e pazienti, prepara la manifestazione indetta il 18 maggio in città per protestare contro la mancata erogazione da parte delle Usl dei 23 milioni di extrabudget stabiliti dalla Regione, arriva una buona notizia. L’Usl 16, con una delibera del direttore generale Urbano Brazzale, assegna 52.861.295 euro di budget proprio agli ambulatori accreditati.
Per la precisione: 7.961.000 euro vanno al Laboratorio analisi; 13.801.000 alla Medicina fisica e riabilitativa; 23.193.000 alla Radiologia; 7.201.295 alle branche a vista; 705 mila alla Ossigenoterapia. «Tali importi costituiscono la disponibilità massima assegnata dalla Regione all’Usl per il pagamento degli erogatori privati accreditati — scrive Brazzale —. Nell’assegnazione del tetto di spesa a ciascun erogatore del proprio territorio, l’Usl deve tenere conto delle esigenze locali e della mobilità storica tra Usl (il «pellegrinaggio» dei pazienti, ndr). Nelle lettere di assegnazione del budget è stato evidenziato a ciascun erogatore di porre particolare attenzione alla calendarizzazione delle prestazioni a budget — continua la delibera — che dev’essere articolata in dodicesimi di anno solare. Esaurito il budget assegnato per il 2014, le strutture non hanno più titolo per erogare prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale e quindi ad accettare dall’utente le prescrizioni effettuate su ricetta rossa nè, conseguentemente, a incassare il ticket e, per conto dell’Usl, la quota fissa».
Ogni struttura sottoscriverà un accordo contrattuale relativo alla propria quota, calcolata dal primo gennaio al 31 dicembre 2014. Dal canto suo l’Usl 16 effettuerà il pagamento entro 90 giorni dalla presentazione delle fatture e della documentazione dell’attività svolta dal privato accreditato. «L’esempio di Padova è importante, visto che non tutte le 21 Usl del Veneto hanno erogato il budget — osserva Lia Ravagnin, presidente di Anisap, sigla regionale che rappresenta 161 ambulatori più 79 liberi professionisti, per un totale di 3300 dipendenti —. Alcune addirittura l’hanno decurtato del 10% o 20%, nonostante ne abbiano già ricevuto la cifra intera da Palazzo Balbi». L’Usl 16 è inoltre la prima ad aver distribuito anche tutto l’extrabudget, che ha addirittira ridiscusso con gli interessati e aumentato di 200 mila euro, per un totale di 3,8 milioni. «Un intervento che ci ha permesso di pagare gli stipendi — rivela Ravagnin — ma nel resto del Veneto la situazione è drammatica. Dei 23 milioni di extrabudget deliberati dalla giunta Zaia ne verranno in realtà corrisposti solo 9,8, perchè molte Usl non lo versano». E’ il caso di Belluno, Feltre, Bassano, Thiene, Pieve di Soligo, Asolo, Este, Adria, Legnago e Bussolengo, esentate a darlo dalla stessa Regione, che così si contraddice; Arzignano ha pagato tutti i 369 mila euro convenuti; Vicenza ha distribuito l’intero importo di 1.113.000 euro, lo stesso dicasi per Treviso con 255.000; San Donà non ha consegnato tutti i 147 mila euro stabiliti, mentre Mirano e Chioggia si sono tenute in cassa l’intera cifra, rispettivamente 300 mila e 450 mila euro. Infine Venezia ha erogato 384 mila euro, Cittadella 440 mila, Padova 3,8 milioni, Rovigo 228 mila euro e Verona 2.632.000.
«Il risultato è che abbiamo dovuto ridurre il numero di prestazioni rispetto al 2013, a scapito delle liste d’attesa — conclude la presidente dell’Anisap — e contrarre il personale. Tra Rovigo, Padova e Venezia si conta già un centinaio di licenziamenti, ovunque sono saltati i contratti a termine e le collaborazioni con i liberi professionisti e si è ricorsi al part-time. Io stessa da questo mese ho dovuto adottarlo per oltre metà dipendenti, mentre le Analisi mediche Pavanello per tutti». Altre 50 persone sono in bilico alla «Data Medica», che ha già perso dieci dipendenti e non ha sostituito le maternità. Dal 26 aprile in Prato della Valle e in piazza della Frutta, davanti al «Bar Margherita», i privati convenzionati allestiranno banchetti informativi che resteranno per l’intero mese di maggio.
Michela Nicolussi Moro – Corriere del Veneto – 22 aprile 2014