Con l’avvento delle cure transfrontaliere, e la discussioni sempre più frequenti per la delineazione di un prezzo unico europeo sui farmaci andando a contrastare i fenomeni di parallel trade, sebbene in quest’ultimo caso l’intesa sia ben più lontana e complessa da raggiungere, appare chiaro come lo sviluppo di un sistema sanitario a carattere europeo si stia man mano definendo, affiancandosi in modo parallelo a quanto fatto su base monetaria, ed è per questo che anche nell’ottica degli acquisti dei vaccini stanno giungendo interessanti novità.
E’ infatti ufficiale, con un via libera da parte della Commissione Ue, la definizione di un accordo standard per l’acquisto congiunto ed in gruppo, ad opera dei paesi membri che ne abbiano sottoscritto i termini, di vaccini in quantitativi sufficienti, ed ovviamente ad un prezzo in linea col mercato e non soggetto alle oscillazioni delle richieste, in caso di pandemie. A sollevare la necessità di un accordo tale genere pare sia stato il caso dell’Aviaria diffusasi nel 2009, con problemi di approvvigionamento per i paesi rispetto non soltanto rispetto alle unità di vaccini richieste ma anche per i costi, lievitati a fronte di una domanda superiore alle aspettative.
L’accordo per l’acquisto di vaccini in gruppo, nonostante i solleciti del commissario Ue alla salute, ovvero Tonio Borg, ad essere sottoscritto da quanti più paesi possibile è in realtà stato richiesto all’unanimità da quasi tutti gli stati membri, ciò permettendone l’entrata in vigore con tempi relativamente celeri, ovvero due settimane dopo la firma a patto che un terzo degli stati UE, ovvero 10, vi aderisca. L’accordo, la cui rilevanza nell’ambito delle epidemie sarà notevole, potrebbe essere riproposto anche su altri basi per l’acquisto non solo di vaccini per pandemie, ma anche per altri acquisti di natura sanitaria laddove i vari paesi dovessero trovare un’intesa comune su interessi e necessità.
14 aprile 2014