Ogni giorno ce n’è una, nel tormentato iter del bilancio in consiglio. Ieri è toccato alle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, un appuntamento importante per il Veneto, teatro dei principali eventi della prima guerra mondiale, a cui il vice governatore Marino Zorzato sta lavorando da mesi.
Ebbene, un emendamento dell’assessore al Bilancio Roberto Ciambetti (costretto a destreggiarsi tra i «fratelli coltelli» berlusconiani), che abbassa da 9,5 a 7 milioni il budget iniziale, ha scatenato una bagarre, con l’immancabile sospensione, la consueta riunione a margine ed una sequela di urlacci.
Tra i più furiosi, l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, da sempre in prima linea nella difesa di valori e simboli patriottici: «Da Asiago al Monte Grappa, da Nervesa al Pasubio, i nostri sacrari stanno cadendo a pezzi. E’ un dovere morale sistemarli. Le celebrazioni, poi, sono un’occasione imperdibile per il turismo e lo sviluppo del territorio». Ciambetti, nel ricordare che per questo evento lo Stato ha stanziato appena 8 milioni (buoni a sistemare gli ossari di sua competenza e poco più), ha allargato le braccia, prendendosela soprattutto col Pd: «Qualcuno dà l’idea di non aver seguito finora il percorso accidentato di questo bilancio». Sottinteso: se mi chiedete di spostare soldi di continuo, da qualche parte dovrò pur prenderli. Zorzato, invece, s’è mostrato comprensivo: «E’ stata data priorità ai danni del maltempo ed alla lotta al dissesto. Capisco e non mi arrabbio».
Durante la riunione di maggioranza è stato siglato l’armistizio: Ciambetti ha confermato il taglio di 2,5 milioni promettendo però di rimpinguare il capitolo in fase di assestamento, a luglio. «Sono certo che qualche soldo in più si troverà», ha acconsentito Dario Bond, capogruppo di Donazzan in Forza Italia per il Veneto, mentre il Pd è stato inamovibile: «Invece di tagliare le spese inutili, fanno pagare dazio all’appuntamento più importante del 2015. Una vera e propria Caporetto».
E a proposito di spese inutili: l’aula ha bocciato un emendamento caldeggiato dall’Ufficio di presidenza che stanziava accanto ai 500 mila euro già previsti per la giunta (extra i 7 milioni), altri 200 mila euro da destinare al consiglio, così che questo potesse organizzare le sue ricerche storiche, le sue iniziative editoriali, il suo sito e le sue mostre in vista delle celebrazioni. «Ma come – hanno protestato in aula – il consiglio non fa parte della Regione? I 500 mila euro della giunta non bastano?». Troppo forte il sospetto che i denari servissero per un po’ di marketing elettorale, di qui la bocciatura (pare ci riproveranno oggi abbassando la somma a 50 mila euro). Sempre ieri è stato approvato un taglio da 6 a 2,5 milioni del capitolo per l’Expo, mentre alzeranno i fondi per il risarcimento dei danni da maltempo da 30 a 40 milioni. A farne le spese saranno lavori pubblici, infrastrutture e (paradossalmente) gli interventi contro il dissesto idrogeologico.
“Mentre gli altri Paesi, dalla Gran Bretagna alla Francia all’Australia, stanno mettendo a disposizione cospicue risorse per questo appuntamento, ben consapevoli che non si tratta unicamente di rievocazione storica, bensì di un investimento a scopo culturale e turistico, sulla Grande Guerra il Veneto fa Caporetto”. Lo dichiara in una nota il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, dopo la riduzione di 2,5 milioni delle risorse destinate alle celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale. “Tutto ciò per colpa dell’ennesimo, misero, scontro all’interno della maggioranza di centrodestra, tra l’assessore Zorzato e la Lega. Invece che investire e programmare questo evento, riducendo tutta una serie di spese inutili, hanno scelto di far pagare dazio all’appuntamento più importante del 2015. Con l’assurdità – conclude Tiozzo – che il Veneto sarà lo scenario principale, ma di certo non avrà alcun ruolo da protagonista”.
Corriere del Veneto – 12 marzo 2014