Il segugio vagava da giorni a Galzignano. Un cacciatore di Ponte San Nicolò è stato denunciato per maltrattamento verso il suo cane da caccia, un segugio ritrovato mentre vagava per Galzignano con un collare elettrico al collo.
Il povero animale aveva delle chiazze prive di pelo attorno al collo, probabilmente a causa delle bruciature inflittegli con il terribile e crudele collare, che, se azionato tramite un telecomando a distanza, fa partire delle scariche elettriche che investono l’animale. C’è chi lo sceglie per insegnare ai cani a non fuggire e ad avere alcuni tipi di comportamento. L’uomo nega di averglielo messo, ma durante la perquisizione a casa sua le guardie zoofile della Lega per l’abolizione della caccia (Lac), insieme ai carabinieri della locale stazione, hanno trovato altri strumenti per la caccia illegali. Ci sarebbero altre violazioni, che, se accertate, comporteranno ulteriori denunce a carico dell’uomo.
Il cane intanto è stato posto sotto sequestro (il pubblico ministero lo ha convalidato) e si trova al canile di Monselice, dove è arrivato qualche giorno fa, dopo varie peripezie. Era stato trovato mentre vagava da solo per le strade di Galzignano: un passante lo ha notato e avvicinato (il cane è docilissimo) e lo ha portato ai vigili. Che lo hanno a loro volta portato al canile di Monselice: i carabinieri del posto hanno avvisato le guardie della Lac. Attraverso il chip di cui il cane è dotato, si è risaliti al proprietario, un cacciatore di mezza età di Ponte San Nicolò. Perché mai non aveva cercato il cane scomparso da tempo? Aspettava qualche giorno che tornasse da solo, avrebbe risposto. Il cane invece si era ben guardato dal tornare e anzi vagava a diversi chilometri di distanza. Forse, durate un addestramento o una passeggiata nei dintorni di Galzignano, era fuggito e il proprietario non era più riuscito a rintracciarlo.
Il Mattino di Padova – 27 febbraio 2014