di Alda Vanzan. Quanti soldi? Per quale attività di rappresentanza? Non si sa. Un’immagine rende più di tante parole. È quella pubblicata con questa notizia e che riproduce una delle prime delibere adottate quest’anno dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Veneto.
Diciamo che la “giuntina” di Palazzo Ferro Fini – un organismo trasversale in cui siedono il Pdl (anche se il presidente Clodovaldo Ruffato ora ha aderito al Ncd, mentre Moreno Teso è dato in passaggio a Forza Italia), la Lega (Matteo Toscani), il Pd (Franco Bonfante), i partiti più piccoli (Raffaele Grazia, ex Udc, oggi Futuro Popolare) – ha inaugurato l’anno nuovo continuando le brutte abitudini dell’anno vecchio. E cioè decidere di volta in volta se rendere note integralmente le proprie deliberazioni o se, invece, secretarle. Trattandosi di soldi pubblici, la delibera in questione avrebbe dovuto a rigor di logica essere completamente pubblica. Ma così non è.
Gli unici dati resi noti sono che il 14 gennaio scorso l’Ufficio di presidenza ha approvato la delibera numero 2 e che l’oggetto del provvedimento riguarda le “Spese di rappresentanza dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della IX legislatura per l’anno 2014”. Quante spese? Quanti soldi? Per quale attività di rappresentanza? Non si sa, la delibera probabilmente lo dice ma i cittadini veneti non sono tenuti a saperlo. “Omissis”, c’è scritto
Il Gazzettino – 9 febbraio 2014