Le date spesso sono dei simboli. Giuseppe Dal Ben è stato nominato dalla giunta Zaia a capo dell’Usl 12 il 29 dicembre 2012 ed esattamente un anno e un giorno dopo, il 30 dicembre 2013, parte la sua rivoluzione.
I «generali», cioè i membri della direzione strategica, erano cambiati con lui, come sempre accade: al posto di Salvatore Barra era arrivata Rita Finotto, al posto di Silvano Favaretto oggi c’è Fabio Perina, mentre Claudio Beltrame ha sostituito Massimo Fusello. Quelli però sono i ruoli fiduciari dei dg, che ora è andato a toccare i «capitani» alla guida della «macchina» aziendale. E anche qui è iniziata l’opera di «de-padoanizzazione » dell’Usl 12, cioè la marginalizzazione di chi aveva assunto sempre più potere sotto i 13 anni di «regno» di Antonio Padoan.
In particolare quel Girolamo Strano che da direttore dell’ufficio tecnico era stato il «braccio armato» dell’ex manager nell’architettura dei famosi e tanto contestati project financing – l’Ospedale dell’Angelo, il padiglione Jona e quel centro protonico che invece è al palo – e che ora viene relegato alla direzione della secondaria unità operativa Sistemi informativi.
In quello che fu il suo posto di direttore del Dipartimento Pianificazione, Sviluppo e Area tecnica, arriva Mario Po’, il nuovo astro nascente in Usl. Po’, trevigiano come Dal Ben, un passato da direttore amministrativo dell’Usl 8 con tanto di polemica politica perché aveva l’autista, è diventato il nuovo braccio destro del dg, insieme a Perina (con cui Dal Ben lavorava già ad Adria), e avrà il compito di monitorare proprio i project: sotto di lui ci saranno anche due unità operative semplici, ancora senza direttore, che si chiameranno «Monitoraggio concessione Mestre» e «Monitoraggio concessione Venezia». Ancor più drastico il ridimensionamento di Michele Bacchin, che da dìrettore del Dipartimento Affari Generali, Risorse umane e Medicina convenzionata, viene messo alla guida dei Rapporti con le strutture accreditate.
C’è chi dice che entrambi gli incarichi siano il minimo per evitare ricorsi al giudice del lavoro. Al suo posto ecco Danilo Corrà, attuale direttore del distretto 2 (incarico che manterrà per alcuni mesi, fino a quando diventerà operativa la nuova organizzazione prevista dalle schede regionali, che riduce i distretti da 4 a 2), ex consigliere comunale del Pd e presidente della commissione Sanità di Ca’ Farsetti. Resta invece alla guida delle Risorse economiche Desi Zennaro.
Una rivoluzione voluta intensamente da Dal Ben, che per farla partire dall’1 gennaio 2014 si è addirittura fatto dare un’autorizzazione dalla Regione Veneto per poter anticipare tutto. Nella delibera si dice infatti che le nomine sono provvisorie, in attesa dell’ok definitivo di Palazzo Balbi sui nuovo atto aziendale elaborato dall’azienda. Un ok scontato, vista la totale sintonia tra Dal Ben e il governatore del Veneto Luca Zaia. Quest’ultimo, che in due anni non aveva praticamente proferito parola su Padoan, nel corso di quest’anno ha appoggiato il «suo» dg su un’infinità di operazioni, quasi a voler sottolineare che la sanità veneziana è migliorata con l’avvento del «leghismo» (anche se in realtà Dal Ben è democristiano di origine): elogi su elogi, dal recente salvataggio di un paziente «impossibile» all’arrivo della risonanza magnetica mobile al Civile (da lui inaugurata di persona) dall’accordo con l’Inps al cancro al seno, dal punto di primo intervento in piazza San Marco alle aperture dei Cup.
E non è finita, visto che è in arrivo anche una bella truppa di primari da nominare: solo all’Angelo ci sono Gastroenterologia, Radioterapia, Otorinolaringoiatria, Urologia, Riabilitazione, Anestesia. Tutti nomi che sarà Dal Ben a fare e che dunque contribuiranno a formare la nuova gestione. Cambierà tutto anche nella Psichiatria: da 3 primari (2 a Mestre e 1 a Venezia) si scenderà a 2. Per questo gli attuali due primari mestrini – Franco Garonna e Vincenzo De Nardo – decadranno e verrà fatto un nuovo concorso. Fiutata l’aria, Garonna ha dato le dimissiona e andrà in pensione a giugno, mentre l’attuale direttore del Dip ento, Fabrizio Ramacciotti lo seguirà ad agosto. Anche se nel suo caso si tratta di una scelta presa già da tempo e, anzi, ritardata proprio per accompagnare la riforma.
Alberto Zorzi – Corriere del Veneto – 14 gennaio 2014