Il lupo torna in Cansiglio. L’ultimo esemplare sul versante veneto della foresta era stato avvistato addirittura nel 1854 in Alpago. Ai primi di gennaio sono stati uditi gli ululati della bestia provenire dalla zona boschiva in Comune di Polcenigo. Ma il lupo, grande “camminatore”, potrebbe già essere sconfinato in terra veneta.
«La presenza del lupo nella foresta del Cansiglio è una gran bella notizia», commenta soddisfatto il fregonese Toio De Savorgnani, segretario nazionale del Mountain Wilderness e ambientalista di lungo corso. «È il terzo gran ritorno dopo l’aquila e l’orso». Il ripopolamento della foresta con animali “storici” ma fortemente soggetti alla qualità dell’ambiente è la conferma che il territorio del Cansiglio è intatto dal punto di vista naturalistico. La notizia dell’attivo del predatore ha messo sul chi vive i pastori e chi alleva animali da cortile. Il lupo, infatti, ha bisogno di circe due o tre chilogrammi di carne al giorno. Oltre agli animali selvatici, infatti, non disdegna anche pecore e agnelli. Tra le sue prede preferite i cervi, la cui esplosione demografica ha acceso tante dispute proprio in altipiano e sulla pedemontana. Si calcola che in Friuli i lupi siano oltre una ventina. Si tratta di animali che hanno un territorio di caccia di centro chilometri quadrati e anche oltre. Si spostano continuamente inseguendo le prede. Il lupo è una specie protetta. In Italia ce ne sono tra ottocento e mille. Nonostante il divieto di caccia, ogni anno ne vengono uccisi tra i 50 e i 70.
La Tribuna di Treviso – 11 gennaio 2014