Smantellato dalla Forestale un traffico di genetica canina: denunciati otto allevatori e sequestrati 37 animali. Perquisizioni in tutt’Italia
Aggressivi e imprevedibili. Incroci pericolosi, lupi selvatici (Canis lupus SPP) rinsanguati con cani appartenenti alla razza canina Lupo Cecoslovacco (?eskoslovenský vl?iak): questo il risultato dell’operazione condotta dal Corpo forestale dello Stato del Servizio Cites Centrale di Roma in diverse regioni in collaborazione con i Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale delle otto province interessate (Alessandria, Salerno, Pistoia, Modena, Parma, Rimini, Cosenza e Arezzo). In seguito alle perquisizioni la Forestale ha denunciato otto allevatori di cani lupo cecoslovacco, tra cui un ispettore di Polizia Stradale e un Carabiniere, per falso in atto pubblico, detenzione di specie protetta, violazione delle normative Cites (la Convenzione di Washington che tutela le specie di flora e fauna in via d’estinzione) e violazione della legge sulla caccia. Sono stati inoltre sequestrati 37 esemplari (16 a Pistoia, 11 a Modena, 2 a Rimini, 2 ad Alessandria, 5 a Cosenza e 1 a Salerno) di cane lupo cecoslovacco ibrido di prima generazione. L’operazione nasce da un esposto anonimo.
INCROCI PERICOLOSI – In Italia attualmente esistono oltre 120 allevamenti di cani appartenenti alla razza lupo cecoslovacco, un cane di taglia medio-grande appartenente al gruppo dei pastori e bovari. Il cane lupo cecoslovacco ha la tempra, la mentalità e l’addestrabilità di un pastore tedesco e la forza, le caratteristiche fisiche e la resistenza di un lupo. Le indagini condotte dalla Forestale hanno evidenziato che alcuni allevatori avrebbero fatto accoppiare in maniera fraudolenta esemplari di lupo cecoslovacco con lupe selvatiche provenienti dai Carpazi (Lupo europeo), dal Nord America (Lupo del Mackenzie) e in alcuni casi con lupi appenninici per migliorare le caratteristiche genetiche e morfologiche della razza. Il cane lupo cecoslovacco molto di moda in Italia – e all’estero – ha un valore sul mercato che può arrivare fino a 5 mila euro ad esemplare.
VIOLATA LA LEGGE – In Italia, non solo è proibito l’accoppiamento di animali domestici con quelli selvatici, ma è anche vietato detenere lupi fino alla quarta generazione, in assenza delle prescritte autorizzazioni, poiché considerati specie protetta dalla Convenzione Cites (Appendice I) e perché ritenuti animali pericolosi per la salute e la pubblica incolumità. Secondo alcune indagini svolte dalla Forestale tra Modena e Reggio Emilia, si sarebbero verificati in natura fenomeni riproduttivi dovuti alla diffusione accidentale di esemplari ibridi. L’ipotesi potrebbe essere ricondotta al ritrovamento avvenuto nei mesi scorsi di alcuni cani uccisi a fucilate o da bracconieri che le avrebbero scambiati per lupi o dagli stessi allevatori illegali perché ritenuti ingestibili. La pratica di rinsanguamento tra cani e lupi è stata sospesa anche nella Repubblica Ceca non solo perché vietata, ma perché rischiava di generare ibridi genetici dall’indole e dalla natura molto aggressiva.