«I giovani medici di Verona e Padova hanno ragione da vendere e sappiano che li sosterremo nell’ennesima assurdità compiuta da Roma». Con queste parole il governatore del Veneto, Luca Zaia, commenta la lettera aperta che i giovani specializzandi delle facoltà di medicina venete hanno preannunciato gli invieranno per chiedere alla Regione aiuto e solidarietà a fronte del dimezzamento delle borse di studio per la partecipazione ai corsi di specializzazione.
«Non solo Letta ha tagliato da 5.000 a 2.500 le borse di studio nazionali, togliendo quindi la speranza a tante migliaia di laureati che soltanto con la specializzazione possono ambire a entrare attraverso concorso in un ospedale», attacca Zaia, convinto si tratti di « una misura che incentiva una disoccupazione forzata e che va a colpire tante giovani e valide risorse su cui poggiare l’eccellenza della nostra sanità veneta, ancora bisognosa di bravi medici». «Ma la cosa più assurda è che non abbiamo neppure la certezza che le 100 borse di studio che ogni anno la Regione destinava agli specializzandi per fronteggiare la cronica carenza di risorse del ministero dell’Università e della Ricerca, finiscano effettivamente ai giovani medici di Verona e di Padova», conclude Zaia il governatore «perché il corso per l’aggiudicazione ora si svolge su base nazionale. Non vorrei che i soldi risparmiati dai veneti per garantirsi buoni medici per una buona sanità, finissero nelle mani dei soliti spreconi. I giovani medici di Verona e Padova sappiano che reagiremo con forza a questa che è non soltanto un’assurdità ma anche una beffa, perché apre le porte all’assunzione di medici da altri paesi europei, in particolare dell’Est, le cui facoltà non sono certamente nella top ten delle eccellenze per la ricerca come quelle di Padova e Verona».
IL Mattino di Padova – 12 dicembre 2013