Denunciano danni creati dalle opere infrastruttrali nella laguna, dal Mose al canale dei petroli. “Abbiamo perso tutto: lavoro, soldi e anche un futuro per le nostre famiglie”. Così i pescatori-allevatori di Chioggia che ieri, davanti alla sede mestrina della Provincia di Venezia, hanno presentato alla stampa l’esposto alla Procura della Repubblica con cui denunciano la moria totale della produzione di vongole nella laguna veneziana. Sette consorzi per oltre 100 pescatori, che hanno investito in concessioni e colture oltre 2 milioni di euro.
Tutto è iniziato nel 2008 quando una buona parte del pescato si è dimostrata compromessa: “Le vongole non avevano la forma tondeggiante classica, ma era piatte e troppo deboli. Si privano facendo pochissima pressione con un coltello. In quel momento abbiamo capito che qualcosa non andava”. Una situazione evolutasi in negativo, con la perdita completa della produzione non più tardi del 2012.
Il problema, per i pescatori, è da ravvedersi nelle opere infrastrutturali sorte negli ultimi anni: i lavori per Mose e quelli per canale dei Petroli: “E’ stata modificata la corrente lagunare – dicono – questo ha portato le vongole all’anossia: le acque si sono surriscaldate, le concessioni sono state invase da una crescita anomala di alghe e non c’era sufficiente quantità di ossigeno per lo sviluppo delle colture. Abbiamo segnalato il problema alla provincia di Venezia più volte, ma nessuno ci ha ascoltato”.
Anzi, ogni soluzione avanzata dai pescatori è stata rigettata. Come quella di pompe per il drenaggio dell’acqua a cui, si legge nell’esposto, è stata negata l’autorizzazione da parte dell’ente guidato da Francesca Zaccariotto. “Non sappiamo più cosa fare – dice uno dei delegati – parliamo di perdite di centinaia di migliaia di euro solo per i permessi di coltivazione. Ma sono decine di milioni di perdita produttiva. Una volta il sito lagunare era il migliore tra tutti per questo tipo di produzione: oggi continuano a spostare le zone di lavoro e i risultati sono sempre più negativi”. L’esposto congiunto degli allevatori di Chioggia rappresenta il primo passo per una compensazione dei danni, che potrebbe sfociare a breve in una causa penale contro gli enti preposti.
“E’ ora che i politici smettano di farsi vivi solo quando hanno bisogno di voti – dice duro Marco Paccagnella presidente di Federcontribuenti – Assistiamo i pescatori di Chioggia già da tempo e abbiamo inviato alla provincia più di una denuncia. Abbiamo mosso anche la commissione europea sulla pesca e nessuno ci ha mai degnato nemmeno di una telefonata. Stanno giocando con la pelle di persone che lavorano e che hanno una famiglia a carico. Per quanto pensiamo di poter andare avanti ancora con un sistema che pretende tutto dai cittadini e non batte ciglio di fronte a situazioni come questa” si chiede il presidente. “Invitiamo Francesca Zaccariotto a un confronto e, nello stesso tempo, a dare risposte certe. Prima delle prossime lezioni possibilmente”.
La Nuova Venezia – 10 dicembre 2013