E’ quanto emerge dall’11esimo Rapporto Aiop, presentato oggi a Roma. Cure sempre più care. Universalità del Servizio sanitario nazionale a rischio. La spesa ospedaliera pubblica italiana è la più bassa rispetto alla media dei Paesi Ocse
LA CRISI picchia forte sul sistema sanitario nazionale. Da una parte i cittadini a causa dei ticket e delle liste di attesa cercano prestazioni a prezzi ridotti presso i privati, dall’altro qualcuno rinuncia proprio alle cure perché non riesce a permettersele. Sintomo del primo fenomeno è l’aumento in un solo anno, dal 2011 al 2012, della libera professione intramoenia, cioè a pagamento a tariffe concordate tra professionisti e Asl, di oltre il 50%. La seconda tendenza è invece rivelata dalle oltre 5 milioni di famiglie che nel 2012 hanno rinunciato a curarsi problemi ai denti. I numeri arrivano da Aiop, l’associazione che riunisce le cliniche private convenzionate italiane, sempre molto attenta a indicare i problemi del servizio sanitario pubblico. L’indagine è inserita nel rapporto Ospedali&Salute. Secondo Aiop i ticket sanitari negli ospedali pubblici nel 2012 hanno raggiunto la cifra di 1 miliardo e 465 milioni di euro, con un incremento del 22% rispetto al 2009. Sempre in base alla ricerca sono 4,7 milioni gli italiani che hanno depennato o rimandato le visite specialistiche e poco meno di 3 milioni quelle che hanno rimandato o eliminato le analisi di laboratorio.
L’associazione mira a dimostrare come sia necessario aumentare il finanziamento alle cliniche per migliorare il sistema. “I convenzionati rappresentano il 27,3% dell’attività complessiva e costano solo il 14,4%, perché sono soggetti a una sotto tariffazione rispetto agli ospedali pubblici”. Se si riuscisse a tagliare 4 miliardi di inefficienze delle strutture pubbliche e si aumentasse di un miliardo e mezzo il compenso per i privati, si aumenterebbero i servizi producendo comunque un risparmio.
In Italia i posti letto sono 211mila, il 70% pubblici e il 30% privati accreditati. Le giornate di degenza in tutto sono 67,9 milioni e la spesa ospedaliera è di 61,6 miliardi di euro. In Italia la spesa sanitaria che risulta la più bassa (7% del Pil), rispetto alla media Ocse (7.8% del Pil) e dei Paesi G7 (8%). “In un quadro del genere, diventa sempre più difficile sostenere il sistema sanitario italiano – dicono da Aiop – Oltretutto emerge una complessità crescente delle prestazioni fornite da entrambe le componenti, quella pubblica e quella privata accreditata, con punte di eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale (e peraltro con livelli di complessità che risultano non di rado più elevati proprio per quanto riguarda la componente privata accreditata)”.
Repubblica – 10 dicembre 2013