Regno Unito, la principessa Anna invita gli inglesi a mangiare più carne di cavallo. Proteste degli animalisti
La proposta, lanciata all’assemblea del World Horse Welfare, per far alzare il valore finanziario degli equini e rilanciare il settore. Il direttore di Animal Aid: “Dice di amare i cavalli ma poi consente che li maltrattino”. Partecipò, da amazzone, alle Olimpiadi di Montreal
In Inghilterra il cavallo non è solo un’istituzione. È un simbolo nazionale che ora rischia di diventare anche un piatto nazionale. A chi, quando si parla di equitazione, non viene in mente il tradizionale derby di Ascot, con la parata di nobili e reali e lo sfoggio di cappellini e abiti stravaganti. Un amore sconfinato, per una volta, messo però da parte. Perché è proprio da un membro della real casa che viene la bizzarra proposta: “Mangiate più carne equina”. Ad avanzarla è stata la principessa Anna, figlia della regina Elisabetta, durante l’assemblea annuale del World Horse Welfare, l’ente internazionale di beneficienza di cui Anna è presidente. Una che, dell’equitazione, ne ha fatto una ragione di vita. Nella mission dell’associazione c’è l’obiettivo esplicito di prendere iniziative per migliorare la vita dei cavalli. Non proprio in linea con quanto propone oggi il suo leader.
Secondo la principessa, il rilancio del commercio di carne di cavallo potrebbe aumentare gli standard di benessere della razza, dando ai cavalli un maggior valore finanziario, più soldi per gli allevatori ed evitare che migliaia di esemplari vengano abbattuti perché inutili. “Il nostro atteggiamento verso il consumo di carne di cavallo – ha detto Anna – è necessario che cambi”. L’idea è quella di avviare un dibattito su proposte per conciliare la vendita di carni equine ed elevati standard di benessere per il bestiame. “Un mercato in salute per la carne di cavallo – ha sottolineato – sarebbe in grado di ridurre il numero dei casi di aiuti di stato agli allevatori in crisi. Dobbiamo essere più onesti su ciò che sta accadendo nel settore”.
Anna è poi tornata sullo scandalo della carne di cavallo negli hamburger, che ha sconvolto l’Inghilterra a inizio anno. La principessa punta il dito contro la mancanza di controlli. Quando, in altri Paesi, l’attenzione per la salute degli animali garantisce non solo una miglior qualità della carne ma anche la possibilità di aumentarne il prezzo. “In Francia – ha portato come esempio – in alcune macellerie il prezzo più alto è quello del filetto di cavallo”.
Ma i suoi commenti hanno provocato la furia degli animalisti. Animal Aid, principale associazione del Regno Unito respinge con forza il quadro delineato dalla principessa. “La produzione, il commercio e la macellazione di centinaia di milioni di altri animali da cortile come polli, maiali e mucche – ha detto Andrew Tyler, direttore dell’associazione – non impedisce loro di essere maltrattati e abusati. Nel suo ambiente sociale si pensa che il cavallo sia amato. Invece lei vuole trattarli come animali usa e getta”.
Singolare la replica della principessa, già cavallerizza alle Olimpiadi di Montreal 1976. Una che ha salvato i pony abbandonati e da sempre proclama il suo amore sconfinato per il cavallo. “Le mie osservazioni – dice – sono per un buono scopo. Ci sono, infatti, oltre 7.000 cavalli a rischio di abbandono e trascuratezza. Qualcosa va fatta”.
17 novembre 2013