Scuola allertata per la scabbia. Succede alle elementari Anna Frank di via Tandura, a Santa Maria del Sile, dove ieri la direzione scolastica, dopo essere stata avvisata dall’Usl, ha diramato una circolare ai genitori per segnalare «due casi» tra gli alunni della scuola.
I due alunni sui quali è stata riscontrata la malattia sono già stati sottoposti a tutte le cure e a tutte le verifiche del caso da parte del Dipartimento di prevenzione e igiene pubblica dell’Usl 9, per evitare altri casi, o monitorare il possibile diffondersi dell’infezione, dovuta a un parassita. La direzione scolastica ha precisato, a scanso di equivoci e allarmi, che i due casi «sono maturati in ambito extra scolastico» e oltrettutto anche in ambito «esterno al territorio dell’Usl 9», così da rassicurare anche i genitori sulla possibilità che fosse possibile individuare un focolaio nei pressi dell’edificio scolastico o in alcune aree del comune e della provincia. La malattia, che può essere trasmessa da oggetti infetti ma più spesso dal contatto diretto pelle con pelle, si manifesta attraverso pruriti, eruzioni cutanee e ha un tempo di incubazione piuttosto lungo, ma si esclude che ci siano possibili contagi all’interno della scuola. Ieri l’allerta è stata diramata ai genitori dei bambini. Comprensibile il timore e anche il disagio di alcuni di loro. Ma l’Usl e la scuola hanno subito rassicurato tutti. Nel gennaio scorso un caso simile aveva allarmato i genitori delle scuole materne Tezzone, a due passi da piazza Vittoria, dove due bimbi erano risultati affetti dalla malattia. Curati, sono tornati a scuola e nella materna non sono stati riscontrati altri casi. Sul caso della scuola Anna Frank, così come su quello della scuola Tezzone, si è subito attivato il Dipartimento di prevenzione dell’Usl 9, diretto da Giovanni Gallo: «Nessuna preoccupazione, nessun allarmismo: la scabbia è una delle tre malattie della pelle più frequenti nei bambini», spiega, «è poco contagiosa, ma provoca un fastidioso prurito. Il rischio di contagio è quasi nullo. La malattia è poco trasmissibile, specie in ambito scolastico». E aggiunge: «È una malattia ordinaria, non è più come una volta quando cui la scabbia era associata alla carenza d’igiene». In concreto l’infezione si manifesta con arrossamento cutaneo e cunicoli che si formano sulla superficie epiteliale causati dall’acaro Sarcoptes scabiei che si inocula sotto la pelle. Le zone più colpite dallo sgradevole ospite sono quelle delle mani e dei piedi, dei gomiti e dei genitali che diventano facile preda del parassita con la formazione di bolle e pustole. «Non occorrono trattamenti preventivi, nel caso venga diagnosticata la scabbia si esegue un trattamento farmacologico che prevede l’uso di pomate e farmaci presi per via orale», rassicura il dirigente medico.
La Tribuna di Treviso – 7 novembre 2013