Anabolizzanti e steroidi ai bovini in alcuni allevamenti del cuneese. A scoprirlo sono stati i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cuneo, che hanno sottoposto a sequestro circa 6.400 vitelli a carne bianca, allevati nelle aziende e 313 flaconi di medicinali, e denunciato sette persone per l’adulterazione e la contraffazione di sostanze alimentari, e la vendita di sostanze alimentari non genuine.
Si tratta di sei titolari delle aziende agricole e di un veterinario compiacente che in diverse occasioni, in cambio di denaro, avrebbe avvertito in anticipo delle ispezioni, redatto esiti falsi oppure distrutto risultati di analisi positive ai test antisofisticazioni. Al medico ad altri due proprietari sono stati contestati anche i reati di corruzione, falso in atto pubblico, falso ideologico e distruzione di atti.
I militari hanno sottoposto a sequestro preventivo anche oltre 700mila euro. Sono state comminate sanzioni amministrative, per violazioni della normativa in materia di vigilanza sul commercio dei farmaci, per un ammontare complessivo di oltre 80.000 euro.
L’operazione
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cuneo hanno recentemente concluso una complessa attività di indagine nell’ambito degli allevamenti di bovini nel territorio della provincia cuneese.
TRAFFICO DI ANABOLIZZANTI – Tutto ha avuto inizio quando i militari del Nucleo hanno acquisito notizie ed informazioni riguardo alcune aziende agricole del territorio, concernenti un probabile traffico di sostanze anabolizzanti o comunque nocive per l’organismo umano, nonché la somministrazione di esse ai bovini allevati nelle stesse aziende.
Dopo aver individuato i presunti responsabili e gli allevamenti interessati, gli esiti della preliminare attività investigativa venivano portati a conoscenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo – Dott.ssa Francesca Nanni – la quale disponeva la prosecuzione delle operazioni investigative per accertare le esatte responsabilità di ciascuno nonché gli elementi probatori dell’illecita attività.
“SOSTANZE CHE NON LASCIANO TRACCIA” – In questa fase, i finanzieri hanno dovuto affrontare numerose difficoltà di carattere tecnico, ma anche pratico, dovute al fatto che ormai le sostanze “dopanti” di ultima generazione non lasciano quasi traccia negli organismi animali e sfuggono alla gran parte dei controlli posti in essere dalle Autorità sanitarie.
Nonostante ciò, i militari riuscivano ad individuare numerosi bovini “trattati” con sostanze estranee – essenzialmente prodotti chimico-farmaceutici di base e miscele contenenti, tra l’altro, sostanze con effetti anabolizzanti, sostanze steroidee, cortisoniche, estrogeniche ed ormonali – nonché gli allevamenti dove ciò avveniva, spesso soccidari dell’azienda agricola di riferimento.
I REATI CONTESTATI – I reati contestati ai responsabili, amministratori e soci delle aziende agricole coinvolte, P.I., 51 anni, residente nel torinese, G.C., 48 anni, residente nel Saluzzese, Z.M., 31 anni, l’unica donna, residente anch’essa nel torinese, C.M., 50 anni, residente in provincia di Treviso, B.B.F., 37 anni e B.B.M, 61 anni, entrambi residenti a Biella, sono quelli previsti dall’art. 440 del Codice Penale, ossia l’adulterazione e la contraffazione di sostanze alimentari, che prevede la pena della reclusione da tre a dieci anni, e dall’art. 516 dello stesso Codice, ossia la vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, che prevede la reclusione sino a sei mesi.
IL MEDICO ARRESTATO – I comportamenti illeciti venivano favoriti da un medico veterinario dell’ASL CN/1, preposto agli specifici controlli, che in diverse occasioni, in cambio di denaro, forniva in anticipo all’organizzazione preziose informazioni sulle ispezioni e si adoperava per ritardare oppure omettere i controlli stessi. Allo scopo di agevolare gli illeciti, inoltre, il veterinario attestava esiti regolari di ispezioni, non rispondenti al vero, oppure distruggeva risultati di analisi positive ai test antisofisticazioni.
Il medico, R.G., 60 anni, residente a Cuneo, già posto agli arresti domiciliari nel luglio del 2012, dovrà rispondere – assieme a P.I, G.C. e Z.M. a titolo di concorso – anche dei reati di corruzione, falsità ideologica e falsità materiale in atto pubblico nonché di distruzione di atti.
SEQUESTRI DI VITELLI e SANZIONI – Nel corso della complessa indagine, sono stati sottoposti a sequestro circa 6400 vitelli a carne bianca, allevati nelle aziende e presso i soccidari delle stesse, nr. 313 flaconi di medicinali, un autoveicolo ed attrezzatura di vario genere utilizzata per la consumazione dei reati.
Inoltre, è stata sottoposta a sequestro, per la successiva confisca, la somma di 707.353,96 euro, poiché ritenuta prezzo e profitto del reato di corruzione.
Sono state comminate sanzioni amministrative, per violazioni della normativa in materia di vigilanza sul commercio dei farmaci, per un ammontare complessivo di oltre 80.000 Euro.
Repubblica e Puntocuneo.it – 4 novembre 2013