L’ipotesi: ottenere di assegnarle una parte del mutuo paga-debiti ottenuto per la sanità. L‘Arpav-Agenzia regionale per l’ambiente ha chiuso 20 sedi e ridotto il personale di 156 unità, con la previsione di un calo di altre 128
Ma è ancora molto in difficoltà per i debiti: 35 milioni circa di cui circa 20 milioni verso i fornitori, e poi mutui e premi al personale. È questo il quadro emerso ieri dal direttore generale Carlo Emanuele Pepe davanti alla commissione “Ambiente” del Consiglio regionale presieduta da Nicola Finco (Lega). Era presente anche il segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan, che ha confermato l’impegno di destinare ad Arpav 49 milioni del bilancio della sanità (altri 6 arriveranno dai fondi dell’ambiente), ipotizzando che per i debiti pregressi verso i fornitori si possa reperire la somma necessaria nell’ambito del mutuo di 1,5 miliardi che la Regione ha aperto con il Governo per il pagamento dei fornitori della sanità (grazie al famoso decreto “paga-debiti”). Per gli esuberi di personale Mantoan ha ribadito l’impegno a un eventuale assorbimento da parte del settore sanità. Finco ha precisato che prima di formulare un parere in merito al bilancio 2012 presentato da Arpav intende chiarire alcuni punti sulla riorganizzazione dell’Agenzia, per formulare anche le sue proposte alla Giunta regionale, cui spetta il compito di sanare l’attuale situazione finanziaria. Il Pd, con il vicecapogruppo Stefano Fracasso, attacca: «Chiediamo che la Giunta prema subito sul Ministero per poter accedere ai fondi del decreto paga-debiti anche per l’Arpav, ma questo risolve il problema dei debiti verso i fornitori (19 milioni su 35) e non quello dei mutui per gli investimenti immobiliari che sono stati fatti in passato senza che avessero copertura. Noi diciamo alt al calo di personale: si stanno mettendo a rischio i servizi di protezione dell’ambiente. È evidente che l’Arpav i suoi conti li sta mettendo in ordine, ma ha bisogno di un intervento finanziario straordinario: ci batteremo per questo nel bilancio 2014».
Il Giornale diVicenza – 29ottobre 2013