Esodati più «coperti». Per la sanatoria sulle slot machine pagamento entro il 4 novembre ma con aliquota ridotta
L’Aula del Senato ha approvato con 175 sì, 55 no e 17 astenuti il decreto legge sull’Imu. Il testo del Dl che cancella la prima rata Imu, rifinanzia la Cig in deroga e sposta al fine novembre il termine di approvazione dei bilanci di previsione dei Comuni esce dal Senato senza modifiche rispetto al testo arrivato dalla Camera, ma con la grossa incognita di un possibile aumento delle accise e degli acconti Ires e Irap.
Il governo, come ha dichiarato lo stesso sottosegretario Pier Paolo Baretta nel corso del dibattito in AulaalSenato, èal lavoro perevitare che scatti la “clausola di salvaguardia” inserita dal Governo nel caso in cui le coperture previste dal Dl si dovessero rilevare insufficienti. Come ha spiegato Baretta, «si farà di tutto affinché non scatti la clausola con l’aumento delle accise». I tempi troppo stretti per unaterzalettura alla Camera(il decreto scade mercoledì prossimo) hanno impedito alla maggioranza, inoltre, di far salire sul treno accelerato della conversione in legge del provvedimento anche la nuova disciplina sull’Opa. Il cosiddetto “emendamento Mucchetti” presentato in commissione Finanze dal senatore del Pd è stato ritirato con l’impegno del Governo a recuperarlo nel primo provvedimento utile (si veda Il Sole 24 Ore di ieri e il servizio a pagina 13).
Tra le maggiori novità inserite dal Parlamento in materia di Imu spiccano le possibili esenzioni per le case in comodato ai figli. Una modifica fortemente voluta dalla Camera e ratificata ora dal senato, con tanto di Governo battuto nel voto in Aula a Montecitorio. In sostanza i Comuni potranno decideredi equiparare al regimeImuriconosciuto alle abitazioni principali anche gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito ai parenti di primo grado in linea diretta che le utilizzano comeabitazione principale. Regime che non potrà essere applicato se la casa in comodato rientra tra quelle di lusso (A1, A8 e A9). Al minor gettito da restituire ai Comuni, circa 18,5 milioni di euro, si provvede tramite tagli lineari ai ministeri fatta eccezione per istruzione e ricerca.
Per restare in materia di tributi locali il Dl Imu licenziato dalle Camere fa resuscitare, almeno per il 2013 la Tarsuo la Tia. Conun unico vincolo per i Comuni: la Tarsu o la Tia riesumate dall’emendamento dovranno essere accompagnate dalla maggiorazione da30 centesimial metroquadrato(si veda il servizio a pagina 13).
Sul fronte delle coperture c’è un ritocco verso l’alto della detrazione Irpef sulle polizze vita. Il testo originario del Dl Imu aveva ridotto le detrazioni delle polizze vita da 1.200 a 630 euro per il 2013 e a 230 euro per il 2014. Con il testo licenziato definitivamente oggi lo sconto Irpef sulle polizze vita per il 2014 aumenta da 230 a 530 euro e a 1.291 per le polizze che hanno «per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana». Un aumentocompensato dalla cancellazione della deducibilità della quota del servizio sanitario nazionale sulle polizze Rc auto.
Cambia anche la sanatoria sulle new slot. La percentuale del 25% sui 2,5 miliardi di sanzioni comminate in primo grado dalla Corte dei conti ai 10 concessionari delle new slot è stata ridotta dal Parlamento al 20%, ma la somma dovuta dovrà essere pagata in unica soluzione entro il 4 novembre. Dei 620 milioni attesi inizialmente ora il Governo conta di incassarne 495.
Sul fronte occupazione il decreto, oltre a rifinanziare la Cig in deroga per 500 milioni, nella versione licenziata dalle Camere amplia la platea degli esodati «coperti». Complessivamente diventano 9mila i lavoratori salvaguardati. Ai 6.500 soggetti che nel 2011 hanno avuto una risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro il Governo ha aggiunto altri 2.500 esodati, tra chi nel 2011 (al momento della riforma Fornero) ha usufruito di congedi per assistere familiari con disabilità gravi. Rispetto alla normativa vigente la salvaguardia viene, in particolare, estesa anche ai familiari diversi dai genitori e ad altre tipologie di pensionamento.
Il Sole 24 Ore – 25 ottobre 2013