Una 35enne di Spresiano lo trascina in tribunale, l’episodio accaduto a San Vito di Cadore. Ha avuto 12 giorni di prognosi
SPRESIANO – Aggredita, scaraventata a terra e ferita da un cane. Poi il padrone la deride. La donna ora vuole giustizia e ha presentato denuncia, consigliata dall’avvocato Fabio Capraro, nei confronti del padrone del cane, della figlia e dell’amico che la accompagnava.
Al centro dell’angosciante vicenda una 35enne di Spresiano che, il 26 aprile 2013, si trovava a San Vito di Cadore per trascorrere un paio di giorni di vacanza. «Stavo passeggiando in un parco con il mio cagnolino che tenevo al guinzaglio – spiega la donna che era accompagnata da un amico – quando ho visto venirmi incontro un cane di grossa taglia. L’animale ringhiava e aveva un atteggiamento molto aggressivo. Temendo che volesse azzannare il mio cane, ho cercato di proteggerlo».
A quel punto il fattaccio. Il cane di grossa taglia, lasciato libero dai proprietari, ha aggredito e fatto rovinare a terra la 35enne di Spresiano, procurandole contusioni ed escoriazioni alle braccia. L’amico ha cercato di aiutarla, ma senza ottenere risultati. «Il cane – aggiunge la 35enne nella denuncia – ha terminato l’aggressione solo quando sono arrivati i proprietari. Mentre ero ancora a terra sotto choc – aggiunge la donna – venivo derisa da quello che, in seguito, ho saputo essere il proprietario dell’animale e che aveva assistito all’aggressione dalla camera dell’albergo dove era ospitato. «”In montagna – mi ha detto – i cani vagano liberi”. Poi si è chiuso in camera senza prestarmi aiuto fino all’arrivo dei carabinieri di Cortina dei quali avevo sollecitato l’intervento». Subito dopo la 35enne è andata in ospedale, dove i medici le hanno diagnosticato ferite guaribili in almeno 12 giorni.
A quel punto la donna, ferita e arrabbiata, ha deciso di rivolgersi all’avvocato Capraro per ottenere giustizia.
Ha poi presentato denuncia nei confronti del padrone del cane che l’aveva ferita, della figlia e dell’amico, ipotizzando le accuse di lesioni dolose (per non aver messo in preventivo che un cane senza museruola e guinzaglio potesse assalire un passante) o colpose, ma anche di omissione di soccorso.
Il Gazzettino – 30 settembre 2013