L’ Autorità europea per la sicurezza alimentare ha deciso di iniziare una valutazione tossicologica sugli additivi il cui utilizzo sino ad ora non era soggetto a particolari restrizioni perché considerati di origine naturale.
Parliamo di additivi come l’acido ascorbico o la gomma di acacia che sino ad ora nella lista allergeni il Reg. 1129/2011 riportavano l’utilizzo nell’alimento come “quantum satis”. Questa caratteristica consente un utilizzo senza restrizioni o almeno fino a quando si raggiunge l’obiettivo tecnologico desiderato nell’alimento. Ne consegue che, ribaltato il discorso sul consumatore, non esiste una DGA fissata, ossia la quantità di additivo che può essere ingerita giornalmente senza effetti avversi sulla salute.
L’opinione del panel NDA (panel su prodotti dietetici, nutrizione e allergie) di Efsa ha colto tutti di sorpresa. Gli esperti hanno infatti chiarito che una valutazione sull’utilizzo e sulla esposizione è necessaria. Nelle discussioni portate avanti infatti l’esempio della gomma di acacia è stato esemplare. L’utilizzo è molto ampio, senza limitazioni e le informazioni al riguardo sono troppo poche.
Il panel di Efsa ha lanciato un “call for data” sui livelli permessi degli additivi quantum satis e una volta ottenuti i dati verrà effettuata una valutazione del rischio. Inoltre, da inserire nell’ordine del giorno è sicuramente un confronto su come valutare e utilizzare additivi per cui non ci sono ancora dati e valori di riferimento.
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Maryse Herve di ELC(Federation of European Specialty Food Ingredients Industries), l’associazione che rappresenta i produttori di sostanze additivi si è mostrata molto sorpresa. La richiesta di dati sull’esposizione ad additivi è datata al 2006 e Efsa non ha rinnovato l’interesse per gli additivi quantum satis. Quindi –sottolinea- è necessaria più chiarezza per sapere di quali dati si ha bisogno, perché oltretutto il numero di additivi senza limitazioni d’uso è molto elevato.
L’autorità europea si appresterà a chiarire a breve la propria posizione.
La notizia dimostra una presa di responsabilità notevole in un campo ancora in parte oscuro e critico. Durante gli ultimi anni il tema additivi è stato ricorrente e ha impegnato Efsa diverse volte. Si ricorderà il caso aspartame con la valutazione dello studio Ramazzini sul rischio di tumore al polmone fegato, il colorante caramello, e ultimamente il tema additivi fosfati con lo studio Ritz et al 2012. Tutte evidenze che in qualche modo gettano un’ombra sulla sicurezza d’uso degli additivi. Probabilmente altri risultati saranno sottoposti all’attenzione dell’autorità e se questo avviene per additivi con limitazioni d’uso già fissati da anni, il problema potrebbe insorgere per sostanze di cui ancora non si sono fissati limiti.
La decisione di Efsa rispecchia la complessità e l’attualità del tema e arriva inaspettata forse ma sicuramente ben accolta nell’ottica di garantire una maggiore sicurezza al consumatore.
Sicurezza Alimentare Coldiretti – 20 settembre 2013