Dopo la preapertura per la selvaggina migratoria da domenica consentito abbattere anche la fauna stanziale. Non è possibile l’utilizzo di uccelli vivi da richiamo. Barbati (Idv): “Fermiamo tutto per evitare la diffusione del virus”. In calo il numero dei tesserini
Domenica apre ufficialmente la stagione della caccia, dopo la preapertura di dieci giorni fa per la selvaggina migratoria. Doppiette alzate, dal 15 settembre, anche per la fauna stanziale (lepri, fagiani) e quella alle specie migratorie secondo il calendario venatorio regionale.
Il numero dei cacciatori in Emilia-Romagna è in calo: lo dimostrano i tesserini ritirati, circa 5700, 400 in meno dello scorso anno. Nel territorio bolognese potranno però inoltrarsi i 3mila iscritti all’Atc (ambiti territoriali di caccia) provenienti da altre regioni e province.
L’aviaria che ha colpito duramente alcuni allevamenti nel Bolognese e nel Ferrarese impone nuove regole anche all’attività venatoria: non si potranno utilizzare uccelli vivi da richiamo.
Nelle prime due settimane la caccia è consentita solo il giovedì e la domenica, e solo al mattino, dall’alba e fino all’ora di pranzo. Il pomeriggio è riservato ai falconieri (sette in tutta la provincia). Da ottobre sarà invece possibile usufruire di tre giornate settimanali a scelta e si potrà cacciare per l’intera giornata, dall’alba al tramonto. Sono previsti limiti ben precisi sul numero di animali che è possibile abbattere; per le lepri, ad esempio, ogni cacciatore potrà abbattere nell’arco dell’intera stagione solo 7 esemplari, invece dei 10 tradizionali e consentiti dal calendario regionale.
Nelle ultime settimane, a seguito dell’evoluzione del contagio di aviaria, molti esponenti politici hanno chiesto lo stop alla caccia. Lo fa oggi Liana Barbati, consigliere regionale Idv: “Bisogna assolutamente bloccare la caccia. Interrompiamo le fiere avicole o i mercatini in cui si vendono volatili ma non fermiamo i cacciatori che porteranno in giro il loro “bottino” composto da anatre e altri uccelli potenzialmente nocivi anche da morti?”.
Repubblica – (12 settembre 2013)