Il virus dell’influenza aviaria H7N9 ha la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. Questo significa che è potenzialmente in grado di scatenare una pandemia. Una capacità che deve al fatto di essere in grado di ”agganciarsi” sia alle alte vie respiratorie sia a quelle più profonde: una caratteristica mai finora osservata in altri virus dell’aviaria del tipo A.
La scoperta si deve a uno studio pubblicato sulla rivista The American Journal of Pathology dall’università Erasmus di Rotterdam, in Olanda. I primi dati delle infezioni contratte dall’uomo a causa del virus H7N9 dell’influenza A sono emersi nel marzo 2013. Tre pazienti della Cina orientale hanno sviluppato gravi polmoniti e serie complicazioni respiratorie che ne hanno causato la morte.
Il 30 maggio 2013 l’infezione da H7N9 è stata confermata in 132 pazienti provenienti da Cina e Taiwan, 37 dei quali, secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, sono morti. Si è ipotizzato che il virus fosse stato trasmesso da polli infetti. Per valutare la potenziale trasmissibilità e virulenza del virus, i ricercatori si sono concentrati sullo schema di attacco del virus a precisi tessuti dell’apparato respiratorio umano.
In particolare questo schema è stato osservato in due virus del tipo H7, modificati geneticamente in modo da contenere la proteina che i virus influenzali A/Shanghai/1/13 e A/Anhui/1/13 utilizzano per aderire alle cellule. Si è scoperto così che il virus ha ”un’alta capacità di attaccare le vie respiratorie superiori che è correlata alla capacità di trasmettersi nell’uomo”, spiega Thijs Kuiken, dell’università Erasmus. Mentre, aggiunge, la capacità di attaccare le cellule nei polmoni e le cellule degli alveoli è correlata all’alta virulenza. ”In ogni caso – rileva Kuiten – il fatto che il virus emergente H7N9 abbia causato infezioni nell’uomo, soprattutto in casi singoli, suggerisce che non ha ancora acquisito tutte le proprietà necessarie per un’efficace trasmissioni tra gli esseri umani”
Ansa – 11 settembre 2013