Un no con garbo, ma sempre un no. Il centrodestra non affiderà le sorti della campagna elettorale a Ilaria Capua, scienziata di fama mondiale e da sei mesi deputata di Scelta Civica, la lista di Mario Monti.
Il coordinamento cittadino del Pdl fa infatti sapere che «è in pratica impossibile» che alle Comunali si presenti, per conto dell’area politica moderata, «un candidato sindaco che non appartiene ai partiti di riferimento». Insomma, il Pdl dice no. D’altra parte, dell’ipotesi si parla solo da ieri, da quando la Capua ha affermato (in vista delle amministrative di primavera) che «le offerte non si scartano mai a priori: è stupido non prendere in considerazione le proposte».
Peraltro, la Capua si è detta molto delusa dell’esperienza parlamentare. «La macchina parlamentare è complessa, gira a una velocità tutta sua, con procedure obsolete che la rendono assolutamente poco funzionale. E per questo mi sento frustrata». Tanto che, se cadesse il governo, «non si ricandiderebbe più; o per lo meno, non sarebbe automatico». Secondo il collega parlamentare di Scelta Civica Gianpiero Dalla Zuanna «è un atteggiamento normale, perché le procedure sono ingessate e l’impatto è triste per tutti i nuovi parlamentari; ma è probabile che nel suo caso prevalga anche un po’ di frustrazione politica, visto che i giochi si fanno tra i due maggiori partiti, Pd e Pdl. Gli altri, fanno fatica a incidere». Secondo il deputato piddino Alessandro Naccarato «è anche vero che nessuno è costretto ad andare in Parlamento: e uno certe difficoltà, che pure esistono, se le deve aspettare». Inoltre, secondo Naccarato, «molti se la prendono con la burocrazia; ma certi regolamenti, molto articolati, esistono perché nelle Camere si fanno le leggi, e quindi le cose non possono essere semplici».
Corriere del Veneto – 11 settembre 2013