Il sindaco di Berceto si è rivolto a carabinieri, corpo forestale e prefetto contro il proprietario di una decina di bovini. Sarebbe colpevole di non custodirli con pericolo anche per la circolazione stradale
Il sindaco di Berceto Luigi Lucchi ha denunciato alle autorità competenti Armando Tartaglia, proprietario di 10 capi di bestiame e bollato come “losca figura” dal primo cittadino.
Secondo Lucchi l’uomo lascerebbe vagare vacche e cavalli in modo del tutto incontrollato, tanto che avrebbero invaso a più riprese non solo campi privati, ma pure alcune frazioni nel territorio di Berceto. Lucchi, nelle diverse denunce presentate, accusa Tartaglia anche di “maltrattamenti” verso i suoi stessi animali, una buona parte dei quali, sempre secondo quanto riferisce il sindaco, non sarebbe neppure iscritta all’anagrafe dei bovini.
Lucchi ha prima emanato un’ordinanza ad hoc, stabilendo la cattura dei capi. Poi ha presentato una doppia denuncia al corpo forestale dello Stato e ai carabinieri di Berceto. Così il sindaco nella nota diffusa alla stampa: “Non vorrei far sembrare Armando Tartaglia l’unico arrogante, anche se mi ha indotto a fare le prime denunce della mia vita e ben due in una settimana (corpo forestale dello Stato e carabinieri). L’ho fatto per dare l’esempio e togliere dal timore diversi cittadini minacciati da questa losca figura. E’ 37 anni, poi, che si prende gioco delle istituzioni e con arroganza tratta male gli animali, non rispetta le proprietà e il lavoro altrui, mette a repentaglio, abbandonando i propri animali (cavalli, vacche, tori, asini), la vita degli automobilisti. Ritengo importante, insomma, provarci per davvero, a porre fine, per sempre, a vicende tanto gravi e alla fine, almeno nei fatti e nel modo di vedere dei cittadini, tollerati dalle Istituzioni. Un pessimo esempio. Metto tutto il mio impegno e i doveri di sindaco per riuscirci”.
LA LETTERA AL PREFETTO – Il sindaco si è rivolto anche al prefetto Viana, dopo che alcuni capi di bestiame – regolarmente registrati – erano stati catturati e affidati in custodia. Nella missiva al prefetto Lucchi accusa Tartaglia di aver minacciato con un bastone il proprietario del recinto dove i capi erano stati ricoverati, tanto che sono dovuti intervenire i carabinieri. Questo il testo della lettera spedita a Palazzo Rangoni.
“Gentilissimo Signor Prefetto, grazie dell’interessamento, determinante e tempestivo riguardo la mandria di bovini, allo stato brado, che devastano le colture in Val Manubiola e costituiscono, soprattutto, un pericolo, per l’incolumità delle persone e degli automobilisti. S’è appurato che sia quelle iscritte al registro bovini che quelle, dolosamente non iscritte, sono di proprietà del Signor Armando Tartaglia. Questa losca figura minacciando a destra e manca, mostrando il bastone è venuto a catturare i propri animali. Prima quelli non iscritti e subito dopo quelli iscritti: un toro e due vacche, all’anagrafe bovini.
Questi ultimi animali, su mia indicazione, erano stati catturati e posti in un recinto, dopo averli riforniti di acqua e foraggio, dal signor Spagnoli Roberto in località Fagiolo di Bergotto.
Il Tartaglia, domenica 8 settembre, al pomeriggio, s’è recato presso la proprietà di Spagnoli Roberto per ritirare le proprie vacche e trovando catena e lucchetto ha tentato di rompere il tutto minacciando anche lo Spagnoli Roberto, promettendogli anche danni dolosi al suo allevamento e al capannone di sua proprietà. Lo Spagnoli ha prontamente avvisato i carabinieri di Berceto che sono arrivati subito sul posto. Hanno sentito, a detta dello Spagnoli, le minacce del Tartaglia e hanno verbalizzato. Hanno permesso al Tartaglia di prendere le proprie vacche dopo essersi accertati che i vigili urbani di Borgotaro non avevano ancora notificato, su mandato della Polizia Urbana di Berceto, allo stesso, l’ordinanza sindacale (la notificano questa mattina 9 settembre).
Ho piacere, visto la sua disponibilità e interessamento, di coinvolgerla per tentare di dare soluzione ad un problema che si ripete ogni anno nonostante denunce, sentenze e quant’altro.
Sono, insomma, trentasette anni, che il signor Armando Tartaglia spadroneggia beffandosene delle autorità, delle istituzioni e dei giudici.
Il suo comportamento arrogante non cambia e continua a trattare in modo improprio, molto male, abbandonandoli, gli animali, siano cavalli, vacche o asini. Oltre alle sofferenze che infligge agli animali di cui è in possesso il Tartaglia, abbandonandoli allo stato brado, mette a repentaglio la vita delle persone e soprattutto degli automobilisti che in ogni stagione, soprattutto con il ghiaccio, percorrono queste strade comunali.
Serve un’azione risolutiva ed io immagino pensabile interdirgli la possibilità di detenere animali di qualsiasi tipo proprio perché li tratta sempre male da oltre trentasette anni. Le istituzioni non possono essere prese in giro da questa losca figura che deride tutti, ma soprattutto minaccia le sue vittime e alcune le ha anche, negli anni passati, percosse. Ringrazio per l’aiuto e resto in attesa di disposizioni e informazioni. Cordiali saluti, Luigi Lucchi sindaco di Berceto”.
Repubblica – 10 settembre 2013