E sono 25: le candeline sulla “torta di compleanno” che spegnerà quest’anno Sana 2013, il Salone internazionale del biologico e del naturale, l’unica manifestazione fieristica italiana dedicata esclusivamente al biologico certificato. Si terrà nel quartiere fieristico di Bologna da sabato 7 a martedì 10 settembre.
Il salone è organizzato da BolognaFiere in collaborazione con FederBio, con il patrocinio dei ministeri delle Politiche agricole, dello Sviluppo economico e di Expo 2015. A tagliare il nastro dell’inaugurazione di Sana 2013, la mattina di sabato, sarà Vandana Shiva, scienziata, fondatrice dell’associazione Navdanya e del Centro per la scienza e la politica delle risorse naturali di Dehra Dun (India). Nel suo intervento, Vandana Shiva si concentrerà, in particolare, sull’importanza dell’agricoltura biologica e sulla campagna internazionale da lei promossa a tutela della biodiversità dei semi, contro i brevetti delle sementi industriali.
All’inaugurazione interverrà anche Maurizio Martina, sottosegretario alle Politiche agricole con delega all’Expo 2015, mentre l’introduzione sarà del presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli. Sana cresce insieme al consumo di biologico: quest’anno ci saranno 550 espositori, il 20% in più della passata edizione. E 1.500 buyer esteri pre-registrati. Due anni fa è stata trasformata in un evento business to business. E le grandi imprese del settore sono tornate numerose.
Una delle novità di quest’anno è Sana for Expo 2015, lo spazio nel quale verranno proposte esperienze italiane ed internazionali che testimoniano il valore e il ruolo del biologico nel nutrire il pianeta, tema, quest’ultimo, al centro d Expo.
La manifestazione bolognese è articolata in tre settori: alimentazione, benessere e altri prodotti naturali. Nei padiglioni dedicati all’alimentazione saranno esposti solo prodotti biologici certificati. Il settore benessere ospiterà produttori di cosmetici derivati da ingredienti naturali e biologici, piante officinali, integratori alimentari. Infine, nel settore dedicato agli altri prodotti naturali ci sarà spazio per prodotti per la pulizia della casa, mobili in legno non trattato, innovativi materassi in fibre naturali.
Anche quest’anno Sana premierà l’innovazione di prodotto con Sana Novità: in un’area allestita da BolognaFiere, nel centro servizi, cuore della manifestazione fieristica, saranno esposti i prodotti segnalati dagli espositori e immessi sul mercato dopo il 1?ottobre 2012 che siano caratterizzati da elementi di novità nella fase di produzione, trasformazione, confezionamento e nel packaging, con particolare riferimento ai temi della sostenibilità ambientale. Saranno i visitatori di Sana 2013 a decretare i prodotti vincenti votando i loro preferiti per ogni settore espositivo (bio food, cosmetici, altri prodotti per il vivere quotidiano).
Un’altra novità e Sana Shop: allestito nel padiglione 34, su un’area di oltre mille metri quadrati, Sana Shop si presenterà come un enorme bio-store nel quale esclusivamente gli espositori di Sana potranno vendere i loro prodotti, accogliendo una richiesta che nelle scorse edizioni si era fatta insistente da parte dei visitatori, attratti dalla ricchezza e dall’appetibilità delle proposte nelle vetrina dei padiglioni espositivi.
Dal 2012 Sana ha accresciuto le iniziative a favore dell’internazionalizzazione del biologico made in Italy. Grazie alla collaborazione con Ice, Regione Emilia-Romagna e l’Istituto agronomico mediterraneo, a Sana 2013 saranno presenti oltre 40 buyer provenienti da Francia, Germania, Belgio, Olanda, Regno Unito, Paesi Scandinavi e Baltici, Russia, Stati Uniti. A questi operatori si affiancherà una numerosa delegazione di buyer della Corea del Sud che saranno ospitati nell’ambito del programma di valorizzazione e di internazionalizzazione del made in Italy, finanziato dal ministero dello Sviluppo economico e realizzato in collaborazione con FederBio e Federalimentare. All’interno della buyer lounge, allestita nel padiglione 31, i buyer esteri potranno incontrare gli espositori di Sana. Inoltre, in collaborazione con Ice, quest’anno verranno messi a disposizione desk di assistenza in cui trade analyst dei mercati francese, britannico, belga e olandese saranno a disposizione degli espositori per offrire un orientamento specifico rivolto all’export.
L’edizione 2013 di Sana Academy, i corsi di formazione e aggiornamento professionale, a ingresso libero, si presenta quest’anno arricchita e ampliata sia sotto il profilo dei temi trattati che del numero di incontri programmati. Due i programmi in calendario: uno dedicato all’alimentazione biologica, che spazierà dalla ristorazione alla caffetteria, dalla gelateria e pasticceria alla ristorazione collettiva bio; l’altro dedicato alla salute e cura della persona (uso di prodotti derivati dalle piante officinali, cosmesi naturale, naturopatia e omeopatia) con un’attenzione specifica rivolta alle erboristerie ( con un workshop su comunicazione e rapporto con il cliente e uno sulle nuove normative).
La filiera «verde» batte la crisi. Carnemolla (Federbio): aumenta il numero delle aziende agricole
Il biologico batte la crisi: le rilevazioni del 2012 e quelle del primo semestre dell’anno segnalano che la filiera scoppia di salute. In netta controtendenza rispetto al trend generale della produzione edei consumi. Tanto che nel business della distribuzione stanno per entrare (in concorrenza con NaturaSi) catene dedicate di Eurospin e del produttore cooperativo Almaverde Bio.
I risultati completi dell’Osservatorio Sana, curato da Nomisma per BolognaFiere, verranno presentati sabato 7 settembrenell’ambito del convegnointitolato “Osservatorio Sana 2013: tutti i numeri del bio made in Italy”.
Le aree dedicate alle colture secondo il metodo biologico nel2012 hanno raggiunto unasuperficie di 1,167 milioni ettari, +6,4% rispetto al 2011. Le aree bio più significative risultano destinate alle colture foraggere, che arrivano a toccare una superficie complessiva di oltre 255mila ettari, seguite da cereali (210.543), prati e pascoli (205.156) e uliveti (164.488). «Molte aziende agricole tradizionali – interviene Paolo Carnemolla, presidente di FederBio – si sono convertite al biologico. E questo spiega la crescita degli ettari».
In Italia (dati Sinab-Politiche agricole) la filiera del bio comprende 49.709 operatori, di cui oltre 40mila sono agricoltori e 5.600 trasformatori. Rispetto al 2011 si registra un incremento del +3%. Le regioni più orientate al biologico sono Sicilia, Calabria e Puglia con 6-8mila operatori e con la Puglia che ha registrato un +20% degli operatori della filiera.
Nel nostro Paese sono aumentati anche i negozi specializzati che vendono prodotti biologici: dai 1.163 punti vendita del 2010 si è arrivati, nel 2012, a 1.270 (dati BioBank). Più in dettaglio, il Sud e le Isole e le regioni del Nord-Ovest hanno registrato, in un biennio, un incremento del 14%.
«A breve – annuncia Carnemolla – inaugureranno negozi bio-specializzati sia Eurospin sia Almaverde Bio, il primo negozio a Milano». Infatti Bioera, attraverso la sua controllata Ki Group, ha sottoscritto unaccordo con Organic Alliance per l’apertura a livello nazionale di una rete di negozi biologici a marchioAlmaverde Bio. Unaccordo attraverso il quale Bioera – dopo le operazioni Essere Benessere e Bionature – rafforzerà il retail della divisione prodotti biologici e naturali.
Ei mercati di sbocco? L’Unione europea assorbe il 41% del bio food. In testa la Germania, con 6,59 miliardi di vendite, seguita dalla Francia con 3,75 miliardi. In Italia il giro di affari si attesta a 1,72 miliardi.
Intanto nel primo semestre del2013 volano i consumidomestici dei prodotti bio confezionati in Italia, con un +8,8% rilevato da Ismea e Gfk-Eurisko. La crescita è più marcata nell’ortofrutta fresca e trasformata (+8%), nel lattiero caseario (+4,5%), nei biscotti, dolciari e snack (+23%); una leggera flessione si riscontra invece nell’acquisto di uova (-2%). Nel 2012, gli acquisti domestici di prodotti alimentari biologici confezionati nel Nord coprivano il 70,8% del totale, il 22,3% nel Centro e solo il 6,9% nel Sud.
«Mediamente i prodotti alimentari bio – specifica Carnemolla – hanno prezzi superiori ai convenzionali del 20-30%: contanole peculiarità della filiera e dei costi di imballaggio. Per esempio l’ortofrutta ha prezzi superiori del 15-20% perchè dipende molto dalla stagionalità e dall’andamento climatico». Per uova e carni i prezzi possono arrivare anche al doppio dei convenzionali. «L’allevamento delle galline e l’alimentazione è totalmente differente» precisa il presidente di FederBio.
Quale l’identikit del bio-consumatore? Dall’indagine di Nomisma emerge che il 32% dei consumatori di biologico effettua acquisti quasi ogni giorno; il 31,5% almeno unavolta alla settimana. La percezione di prodotto bio acquistata dipende dall’intensità di consumo complessiva. Per il 71,2% dei bio consumatori la sicurezza degli alimenti biologici rappresenta la motivazione trasversale dell’acquisto, matra i frequent users aumenta la quota (del 29%) di chi acquista i prodotti bio perché li considera “buoni”.
Le aree dedicate alle colture biologiche nel 2012 e la domanda di bio nel primo semestre del 2013
Il Sole 24 Ore – 6 settembre 2013