Il Ministero della Salute ha consolidato la task force sull’epatite A di cui fanno parte anche veterinari. Con un provvedimento, firmato in agosto dal direttore generale per la sicurezza degli alimenti e il direttore generale della prevenzione
Che fa seguito all’aumento di casi umani di epatite A, osservato soprattutto nelle regioni del centro-nord Italia, a maggio 2013 si è informalmente attivata una task force composta da esperti del Ministero della salute, Istituto Superiore di Sanità e Izsler -Centro di referenza nazionale dei rischi emergenti in sicurezza alimentare. Ne fanno parte “appositi referenti che siano investiti di specifiche funzioni adeguate alle esigenze organizzative che l’attuale fenomeno richiede”.
Lo scopo è di un’attività sinergica tra le direzioni coinvolte per materia,che consenta di condividere le informazioni che riguardano tutti i risultati delle indagini epidemiologiche e diagnostiche sia in ambito umano sia nell’ambito della ricerca delle fonti alimentari, nonché le azioni di sanità pubblica e controllo adottate nei diversi ambiti (es. note informative, allerte ecc.) che possono avere rilevanza nell’interpretazione dell’andamento epidemico, generare ipotesi di lavoro e per orientare le ulteriori attività di indagine nei diversi ambiti. Tre le funzioni attribuite alla task force: elaborare strategie integrate di controllo per la tutela della salute pubblica; coordinare la raccolta dati sulla tracciabilità a monte e a valle di tutti i prodotti potenzialmente contaminati; definire protocolli operativi per la condivisione di informazioni tra tutti i soggetti istituzionalmente preposti alle attività di indagine nei diversi ambiti sia nel settore umano che nell’ambito della sicurezza alimentare.
Il 26 giugno il Ministero ha trasmesso agli assessorati le schede di rilevazione dei dati inerenti focalai e casi sporadici di Epatite A correlati al consumo di frutti di bosco e altre matrici alimentari.
2 settembre 2013