Continua ad essere stabile il dato dei lavoratori totalmente in nero e crescono, invece, in modo consistente i fenomeni di abuso nell’uso delle tipologie lavorative flessibili che mascherano fenomeni di lavoro subordinato
“Nei primi 6 mesi gli ispettori del lavoro e i militari dell’Arma hanno verificato 72.436 aziende, 44.688 delle quali (62%) sono risultate irregolari, con un incremento del 22% di violazioni sull’anno precedente”. Cosi’ il ministero del Lavoro. “Più che raddoppiato (+117%) il dato dell’evasione contributiva accertata, pari a 260.221.379 euro”.
“Quanto alle tipologie di irregolarità riscontrate – spiega la nota del ministero – si conferma la concentrazione dell’attività di vigilanza verso forme di irregolarità “sostanziale” nella gestione dei rapporti di lavoro”.
Continua ad essere stabile (+1%) il dato dei lavoratori totalmente in nero intercettati dagli ispettori del lavoro e dai Carabinieri dei Nil, (22.992) e crescono, invece, in modo consistente (+39%) i fenomeni di abuso nell’uso delle tipologie lavorative flessibili che mascherano fenomeni di lavoro subordinato, come le collaborazioni a progetto, le associazioni in partecipazione non genuine e le finte partite Iva. In controtendenza, con una diminuzione del 25% – spiega ancora il ministero – , le violazioni in materia di orario di lavoro (9.705 violazioni) dato riconducibile alla contrazione delle ore lavorate nell’attuale periodo di difficile congiuntura economica.
I dati del primo semestre evidenziano, sottolinea una nota, “una maggiore capacità dei servizi ispettivi del ministero di indirizzare l’attività di controllo verso obiettivi mirati, individuati anche attraverso una efficace analisi dei dati esistenti nelle banche dati disponibili”.
I dati, diffusi, dalla direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, riguardano i risultati dell’attività di vigilanza svolta nel I semestre 2013 dai Servizi Ispettivi territoriali e dai Nuclei Carabinieri.
26 agosto 2013