Fa adottare i cani abbandonati e in poco più di tre mesi riesce a far risparmiare ai comuni oltre 38mila euro “virtuali”: importante risultato per l’iniziativa dell’imprenditore resanese Francesco Brazzale “Adottiamo un cane della Castellana” che, in collaborazione con l’Enpa, è riuscito a trovare una nuova famiglia a ben 47 cani.
E non solo della Castellana: la proposta ha infatti coinvolto anche comuni vicini. Il risparmio delle amministrazioni è virtuale perché di fatto non dovranno sostenere le spese di alloggio degli animali adottati presso il Rifugio del Cane di Ponzano. Cosa che ha il suo peso nei bilanci comunali: solo Castelfranco paga circa diecimila euro all’anno, dai 3mila ai 4mila euro comuni come Castello di Godego, Vedelago e Loria. Tutto dipende dal numero di cani ritrovati e dal tempo di permanenza a Ponzano: c’è chi viene adottato in pochi giorni, ma c’è anche l’animale che se ne sta lì per svariati anni. E, calcolando una pensione giornaliera di circa due euro e rotti per 365 giorni all’anno per il numero di cani ritrovati da Brazzale e soci si arriva appunto alla cifra virtuale che sfiora i 40mila euro. L’azione di questi volontari inizia quando sta per scadere il periodo di permanenza dei cani ritrovati senza microchip (per i quali è impossibile risalire al proprietario) presso il canile veterinario provinciale. Loro li prendono, se li portano a casa e iniziano il tam tam per trovare loro una nuova famiglia. Il che accade quasi sempre. «La permanenza presso le nostre abitazioni è davvero momentanea» spiega Brazzale. Il cane non viene dato al primo che lo chiede. Prima c’è uno screening alquanto severo. La pubblicità dei cani in cerca di casa (opportunamente vaccinati e microchippati) avviene soprattutto attraverso locandine. Ed è così che anche cani non randagi ma semplicemente smarriti, ritrovano la loro casa. È il caso di Omero, volpino chiaro di Castelfranco: seppur dotato di microchip, non si riusciva a risalire alla proprietaria, dopo averlo ritrovato in piazza Giorgione. Ma grazie alla foto sulla locandina, la donna l’ha subito riconosciuto. E commossa è andata a prenderlo.
La Tribuna di Treviso – 18 agosto 2013